Non c’è turismo, le chiusure e il coprifuoco ne hanno privato anche le corse notturne e con il nuovo Dpcm e le zone rosse la circolazione delle persone sarà ancora più limitata: i taxi non ci stanno alla costante crisi del settore e lanciano per domani venerdì 6 novembre lo sciopero generale nazionale dell’intera categoria, con ritrovo a Roma davanti al Ministero delle Finanze in via XX Settembre per la manifestazione che poi proseguirà e si concluderà davanti al Mit. Lo sciopero generale, già previsto negli scorsi giorni, è stato confermato nonostante l’entrata in vigore da domani del nuovo Dpcm anche perché nel Lazio in realtà il divieto alla mobilità resta comunque più “blando” essendo regione in zona “gialla”. I tassisti lamentano la decisione del Governo di rendere impossibile spostarsi all’interno di alcune zone, tra le regioni con rischio-colore diverso e con le altre misure restrittive degli ultimi Dpcm di ottobre-novembre: «Siamo costretti a fermarci perché non abbiamo neanche più i soldi per il carburante», lamenta Alessandro Genovese, responsabile Ugl Taxi.
SCIOPERO TAXI, UNA CATEGORIA AL COLLASSO
La categoria è a terra, i movimenti sono molto pochi e le corse dei taxi restano sempre meno scelte dai quei pochi cittadini che possono muoversi: «Abbiamo trasportato per mesi medici e pazienti, abbiamo adeguato le nostre auto con paratie per il covid, ci siamo comprati mascherine, guanti e gel a spese nostre dandole spesso anche agli utenti sprovvisti, ma ad oggi gli aiuti che ci sono arrivati sono davvero minimi. E in più lo Stato continua a chiederci le tasse. Così non si può andare avanti», conclude il rappresentante sindacale nel settore taxi. In vista dei disagi per i cittadini nella giornata di domani 6 novembre, visto lo sciopero taxi a livello nazionale, gli stessi tassisti hanno fatto sapere che esporranno uno striscione di scuse davanti alla Stazione Termini di Roma: «Oggi sciopero taxi. Ci scusiamo con l’utenza ma non abbiamo più nemmeno i soldi per il carburante». A Milano il presidente di TaxiBlu, Emilio Boccalini, l’adesione allo sciopero sarà altissima: «Ci fermeremo domani ma in realtà siamo fermi da mesi. Siamo ai minimi storici con le corse. Non rischiamo di perdere solo il lavoro, ma di veder scomparire un’intera categoria», conclude il responsabile delle sigle di taxi a Milano.