Le aree marine protette del Parco Nazionale del Cilento hanno un claim: “Qui le tartarughe tornano sempre”, a sottolineare lo stretto rapporto tra natura, mare, uomo. Benvenuti in uno dei pochi geoparchi mondiali Unesco, un territorio affascinante e incontaminato, intriso di storia, tradizioni, tipicità, biodiversità. Siamo nel salernitano, in un’area di oltre 180 mila ettari, praticamente tutta la parte meridionale della provincia, stretta tra la piana del Sele, la Basilicata e il Tirreno. Nel Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (questa la dizione completa), a Marina di Camerota, affacciato su un magnifico tratto di mare e protetto da un’insenatura naturale, sorge il villaggio del Touring Club Italiano, gestito dal gruppo TH Resorts, mimetizzato perfettamente tra i giganteschi ulivi che da secoli dominano il paesaggio. Spazio e quiete sono assicurati: il villaggio si estende su circa 7 ettari, garantendo fino a 200 mq di spazio utile per ospite; le strade interne al villaggio sono sterrate proprio per preservare l’integrità naturale e non impattare sul paesaggio. Il villaggio è affidato al manager TH Francesco Quinto.
Già operativi, direttore?
Abbiamo inaugurato la stagione il 12 giugno, sempre con tutte le sicurezze ampiamente adottate già la scorsa estate, con ottimi risultati. Le prenotazioni stanno volando: per luglio abbiamo già un paio di settimane sold out. Abbiamo in lista molti repeaters, ma anche tantissimi ospiti nuovi, anche non soci Tci, convinti dalle peculiarità dei villaggi del club, forse meno sofisticati di altri, ma certamente più sostenibili, in contatto diretto con l’ambiente e la natura dei territori. Qui gli ospiti possono scegliere tra varie sistemazioni, tutte dotate di bagno privato con doccia: i bungalow, i capanni, le residenze, anche vista mare o superior.
Un successo merito anche del fatto che il resort si trova in uno dei più affascinanti tratti di costa della regione…
Verissimo, per di più in una zona che quest’anno ha meritato per la prima volta l’assegnazione della bandiera blu, con un mare sempre cristallino e le spiagge che stanno ospitando le prime nidificazioni di tartarughe. Dal 2011, prima in Italia, la nostra spiaggia è stata riservata ai non fumatori, per i quali è prevista un’area limitrofa dedicata.
LA LOCATION
Territorio & storia
Tutto il Parco trasuda storia e mitologia: il Cilento è terra delle ninfe e delle sirene, come Leucosia, Ligea e Partenope che abitavano gli scogli del golfo di Salerno. Le tre semi-donne erano una vera calamìta per i marinai di passaggio: il loro canto magico li attirava inesorabilmente, e il loro destino, con quello dei loro scafi, era segnato. Secondo il poeta ellenico Licofrone, furono le tre sorelle a tentare di ammaliare Ulisse, che però riuscì a resistere, e proprio questo loro insuccesso le spinse al suicidio. Le spoglie di Leucosia furono trasportate dalla corrente fino all’attuale golfo di Paestum e battezzarono così il celebre promontorio di Punta Licosa.
Il parco è stato creato nel 1991, ma della necessità di tutelare il Cilento dalle speculazioni edilizie da un distruttivo turismo di massa si parlava già dal 1973. “L’attaccamento della popolazione locale alle sue fantastiche origini – riporta la Gazzetta di Salerno – è tale che, durante la stagione estiva, si svolgono manifestazioni rievocative come i famosi “concerti sull’acqua” di Santa Maria di Castellabate: qui, in uno dei paesi più noti del Sud campano, si svolge questa celebrazione musicale dedicata alla sirena suicida. A Palinuro, invece, i turisti invadono le imbarcazioni per far visita proprio al Capo battezzato dallo sventurato nocchiero nato dalla penna di Virgilio, affascinati dalle meraviglie non visibili, seppur sapientemente tramandate, del posto”.
Territorio da vedere
Ovviamente, a pochi chilometri dal resort c’è Palinuro, un po’ oltre Paestum, e ancora oltre Salerno e la costiera amalfitana. Ma è la natura a conquistare la scena, con incredibili skyline montuose, aspre e ben poche aree pianeggianti, in corrispondenza dei fiumi principali, molti a carattere torrentizio. La costa invece è bassa e sabbiosa dal Sele ad Agropoli, e poi sul litorale tra Casal Velino ed Ascea. Altrove è alta e rocciosa, spesso costellata da affascinanti grotte e insenature. Nel parco sono state censite circa 1.800 specie vegetali, di cui una di interesse comunitario, la primula di Palinuro, e 25 habitat. Interessante la vegetazione delle rupi costiere, con il raro giglio marino o la Bassia saxicola, una pianta cespugliosa estremamente rara, o ancora la ginestra del Cilento. Sono anche presenti 254 specie di orchidee selvatiche delle 319 segnalate in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo.
Tra le specie animali presenti, quelle di interesse comunitario sono 63, tra cui anche il lupo. Da segnalare anche il maiale di Razza Pelatella, antica varietà suinicola, già conosciuta all’epoca dei romani. Il nome deriva dall’aspetto: cute pigmentata, di colore grigio-ardesia o nera, con poche setole rade e sottili, disposte sul corpo in piccoli ciuffi localizzati, da cui il nomignolo di “pelatella
Tra l’avifauna sono diffusi i rapaci (aquila reale, biancone, falco pellegrino, gufo reale, astore, nibbio).
Territorio & esperienze TH
In barca verso Baia Infreschi: accompagnati da una biologa marina si costeggia fino alla baia, area marina protetta, con le calette di Pozzallo, Bianca e Infreschi, alla scoperta delle grotte. La costa di Palinuro: un litorale che regala solo a chi arriva dal mare angoli incredibili, lunghe spiagge di sabbia e scogliere rocciose. Di “strada” la grotta Azzurra e la baia del Buon dormire, forse la spiaggia più suggestiva. Lamparata notturna e cena in spiaggia: si parte alle 21 con le tipiche imbarcazioni dotate delle luci attira pesci. Poi tutti a cena su una spiaggia con il “bottino” che più fresco non si può. Trekking sul sentiero della Grotta dell’acqua: alla scoperta del museo archeologico a cielo aperto della costa della Masseta, fino alla grotta con centinaia di stalattiti e stalagmiti. Poi via verso la fantastica spiaggia della Molara. E-bike tra natura e mitologia: biciclettata a pedala assistita, accompagnati da una guida, per riscoprire la storia di Palinuro, il nocchiero di Enea, dell’antico borgo di San Severino e di Kamaraton. Hiking a Morigerato, oasi WWF: partendo da Isca di Sicilì verso l’oasi Grotte del Bussento, sito d’interesse comunitario, uno dei fenomeni carsici più importanti d’Italia. Poi al centro medioevale di Morigerati, bandiera arancione Tci. Paestum e Agropoli: con una guida certificata, visita ad un caseificio per la nascita delle mozzarelle di bufala. Poi al sito archeologico di Paestum, con i fasti della Magna Grecia, e Agropoli, la cittadina sul mare, con il castello Angioino Aragonese.
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