I Primi Vespri e Te Deum sono stati presieduti dal card. Giovanni Battista Re davanti a non più di 180 fedeli, tra cui circa 25 cardinali, a causa delle precauzioni anti Covid. Papa Francesco ha dovuto rinunciare alla liturgia, che si è svolta all’Altare della Cattedra, ma la sua omelia, preparata per l’occasione, è stata letta appunto dal Decano del Collegio Cardinalizio. Per il Santo Padre il senso di questo dramma che è la pandemia è quello di suscitare in noi la compassione e atteggiamenti di vicinanza e solidarietà. Il Papa ha ricordato «gli operatori sanitari, medici, infermiere, infermieri, volontari» in prima linea, rivolgendo loro riconoscenza. Ma nomina anche «tanti sacerdoti, religiose e religiosi», così come tutti coloro che «si sforzano ogni giorno di mandare avanti nel modo migliore la propria famiglia e il proprio servizio al bene comune».
Tra questi anche dirigenti scolastici e insegnanti, che hanno «un ruolo essenziale nella vita sociale e che devono affrontare una situazione molto complessa». Papa Francesco ha spiegato anche perché molti nei momenti difficili anziché tutelare i propri interessi trovano la forza di preoccuparsi per gli altri. «In fondo in fondo, anche se loro stesse non ci pensano, le spinge la forza di Dio, che è più potente dei nostri egoismi. Per questo diamo lode a Lui, perché crediamo e sappiamo che tutto il bene che giorno per giorno si compie sulla terra viene, alla fine, da Lui». (agg. di Silvana Palazzo)
TE DEUM, PAPA “PANDEMIA? DIO NON È SPIETATO”
«Potrebbe sembrare forzato, quasi stridente ringraziare Dio al termine di un anno come questo, segnato dalla pandemia». Questo un passaggio dell’omelia di Papa Francesco, pronunciata dal cardinale Giovanni Battista Re, che presiede i Primi Vespri cui fa seguito il tradizionale canto dell’inno Te Deum a conclusione dell’Anno civile e la Benedizione eucaristica. «Pensiamo alle famiglie che hanno perso uno o più membri, a coloro che sono stati malati, a quanti hanno patito la solitudine, a chi ha perso il lavoro… A volte qualcuno domanda: qual è il senso di un dramma come questo? Non dobbiamo avere fretta di dare risposta a tale interrogativo», ha proseguito. Il Santo Padre ha spiegato che non esiste un Dio cinico e spietato. «Un Dio che sacrificasse gli esseri umani per un grande disegno, fosse pure il migliore possibile, non è certo il Dio che ci ha rivelato Gesù Cristo. Dio è padre, “eterno Padre”, e se il suo Figlio si è fatto uomo, è per l’immensa compassione del cuore del Padre». Dio, invece, è pastore. «E quale pastore darebbe per persa anche una sola pecora, pensando che intanto gliene restano molte altre? No, questo dio cinico e spietato non esiste». (agg. di Silvana Palazzo)
TE DEUM, LA STRUTTURA DELL’INNO CRISTIANO
Papa Francesco
non potrà celebrare il Te Deum della sera di San Silvestro, l’inno cristiano per eccellenza. Una brutta notizia in questo ultimo giorno dell’anno. Ma i Primi Vespri e Te Deum di oggi, 31 dicembre 2020, saranno presieduti dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio. Si rinnova così una tradizione in cui si manifesta la fede della Chiesa. L’inno si può dividere in tre parti. La prima, fino a Paraclitum Spiritum, è una lode trinitaria rivolta al Padre. È molto simile ad un’anafora eucaristica, contenendo il triplice Sanctus. La seconda parte, invece, che va da Tu Rex Gloriae a sanguine redimisti, è una lode al Cristo Redentore. E poi c’è la terza e ultima parte, da Salvum fai, che invece è un seguito di suppliche e versetti che sono tratti dal libro dei salmi. Di solito è cantato a cori alterni: celebrante o presbitero e il popolo. (agg. di Silvana Palazzo)
TE DEUM SENZA PAPA FRANCESCO: ECCO PERCHÈ
Come ulteriore “colpo di coda” di un 2020 funesto, la notizia in arrivo dal Vaticano che spiazza tutti: Papa Francesco è stato colpito da un fastidioso e doloroso attacco di sciatalgia e per questo motivo non presiederà né i vespri, né il Te Deum né tantomeno domani la Santa Messa in San Pietro. L’annuncio arriva dal direttore della Sala Stampa Matteo Bruni: «A causa di una dolorosa sciatalgia le celebrazioni di questa sera e di domani mattina presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana non saranno presiedute dal Santo Padre Francesco». I Primi Vespri e il Te Deum di questa sera – in diretta tv e video streaming dalle ore 17 – verranno recitati dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio mentre per la Santa Messa del Primo dell’Anno sarà il Cardinal Pietro Parolin (Segretario di Stato) a celebrare la funzione. «Domani, Papa Francesco guiderà comunque la recita dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, come previsto», conclude la Sala Stampa Vaticana.
IL TE DEUM DI FINE ANNO
Oggettivamente ringraziare per l’anno appena passato risulta quantomeno “paradossale”, eppure nell’ultimo giorno dell’anno la recita del “Te Deum” – la preghiera cristiana per l’appunto di ringraziamento per l’anno concluso – può riscoprire il senso recondito di un periodo che speriamo non debba mai più riaccadere prossimamente: il Canto a Dio che Papa Francesco celebrerà questa sera nella Basilica di San Pietro conferma la tradizione di Fine Anno dedicato a Maria Santissima Madre di Dio. Secondo il consueto programma del Vaticano, dalle ore 17 in Basilica di San Pietro il Santo Padre celebra i Primi Vespri e il Te Deum in ringraziamento per l’anno trascorso: all’interno della celebrazione sarà possibile anche l’esposizione del Santissimo Sacramento e la Benedizione Eucaristica. Come avvenuto anche per le recenti celebrazioni del Santo Natale, anche il Te Deum e i Vespri con Papa Francesco saranno seguiti da poco pubblico contingentato per ottemperare alle regole anti-Covid: «La partecipazione alle celebrazioni sarà molto limitata. I fedeli partecipanti alle celebrazioni saranno individuati secondo le modalità usate nei mesi scorsi, nel rispetto delle misure di protezione previste e salvo variazioni dovute alla situazione sanitaria», ricorda la Sala Stampa Vaticana per l’intero periodo delle Feste di Natale e Capodanno. La recita del Te Deum anticipa quanto poi avverrà nella giornata di domani, sempre a Roma e in Piazza San Pietro: alle ore 10 la Santa Messa per Maria Santissima Madre di Dio, a seguire l’Angelus con la lettura del Messaggio per la 54esima Giornata Mondiale della Pace. Tutti questi appuntamenti con Papa Francesco saranno trasmessi in diretta su Rai 1 e Tv 2000 ma anche in video streaming online sul canale YouTube di Vatican News.
TE DEUM E VESPRI: L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO DEL 2019
Come soleva ricordare il Papa Emerito Benedetto XVI sul significato profondo del Te Deum, è tramite questo inno che si vede contenuta l’integrale «saggezza profonda, quella saggezza che ci fa dire che, nonostante tutto, c’è del bene nel mondo, e questo bene è destinato a vincere grazie a Dio, il Dio di Gesù Cristo, incarnato, morto e risorto». In un anno come il 2020 è davvero molto difficile poter “ringraziare” per quanto avvenuto, piuttosto – come ricorda Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata della Pace – «gli eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, ci insegnano l’importanza di prenderci cura gli uni degli altri e del creato, per costruire una società fondata su rapporti di fratellanza. Perciò ho scelto come tema di questo messaggio: La cultura della cura come percorso di pace. Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente». Solo un anno fa nell’omelia per i Vespri e il Te Deum il Santo Padre sottolineava la centralità della “decisione” di Dio: «non ha mai smesso di cambiare la storia e il volto della nostra città attraverso il popolo dei piccoli e dei poveri che la abitano: Egli sceglie loro, li ispira, li motiva all’azione, li rende solidali, li spinge ad attivare reti, a creare legami virtuosi, a costruire ponti e non muri. È proprio attraverso questi mille rivoli dell’acqua viva dello Spirito che la Parola di Dio feconda la città». A chiusura dell’omelia, Francesco invitava tutti alla riflessione per l’anno successivo: «Non dobbiamo aver paura o sentirci inadeguati per una missione così importante. Ricordiamolo: Dio non ci sceglie a motivo della nostra “bravura”, ma proprio perché siamo e ci sentiamo piccoli. Lo ringraziamo per la sua Grazia che ci ha sostenuto in questo anno e con gioia eleviamo a Lui il canto della lode».
TESTO INTEGRALE “TE DEUM LAUDAMUS”
Il testo ufficiale del Te Deum è di difficile attribuzione, anche se proviene dall’antica storiografia cristiana: secondo le fonti più autorevoli, il testo della preghiera di ringraziamento al Signore sarebbe di Cipriano di Cartagine anche se nella sua redazione finale potrebbero essere intervenuti diversi altri autori successivi, tra cui soprattutto il Vescovo di Remesiana a Niceta, verso la fine del IV secolo d.C. Ecco qui di seguito il testo del Te Deum in traduzione italiana per come verrà letto/cantato nelle parrocchie di tutto il mondo, Covid-19 permettendo: «Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, tutta la terra ti adora. A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri; le voci dei profeti si uniscono nella lode; la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio e lo Spirito Santo Paraclito. O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo. Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo Sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi. Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore, pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno».