“Teachers for future” è la costola di “Friday for future” composta da insegnanti e presidi che promuovono gli scioperi contro il cambiamento del clima. L’organizzazione di studenti, come riportato da La Verità, è riuscita a convincere anche i propri docenti, che adesso scendono in piazza con loro ogni venerdì per protestare. Il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo.
Un “collettivo nazionale che include insegnanti, educatori, dirigenti scolastici e rettori, professori e ricercatori che aderiscono al Manifesto degli insegnanti per il futuro, pubblicato in occasione del primo sciopero globale per il clima. Il collettivo affianca e sostiene gli studenti che si mobilitano per chiedere un efficace contrasto ai cambiamenti climatici”. È così che si definisce il movimento nel suo sito ufficiale. Il loro obiettivo è quello di educare a 360°, anche ai comportamenti green. Tante sono le attività promosse nei canali. Tra le proposte c’è anche quella di convalidare le giustificazioni delle assenze degli alunni per la partecipazione alle manifestazioni di ambientalisti.
Teachers for future, il gruppo di professori che promuove gli scioperi sul clima
Il prossimo appuntamento fissato nell’agenda dei membri di “Teachers for future” è per venerdì 6 ottobre. L’evento si chiama #ResistenzaClimatica ed è organizzato da “Fridays For Future”, che tornerà nelle principali piazze d’Italia con un grande sciopero. Ieri, invece, era stato il turno dei componenti di “Ultima Generazione”, che hanno bloccato Roma e altre città. “Qualcuno ha il coraggio di mettersi in strada a manifestare con tutti i rischi che comporta l’azione”, dicono.
In molti tuttavia si interrogano sulla direzione che sta prendendo il fenomeno, sottolineando anche che è necessario che il Ministero dell’Istruzione accenda i riflettori su ciò che sta accadendo. Da un lato, infatti, gli insegnanti devono incentivare le riflessioni da parte dei propri alunni, ma dall’altro lato non dovrebbero promuovere l’assenteismo, seppure per giusta causa.