Teatro Anatomico a Palazzo Bo e l’orto botanico sono tre meraviglie della città di Padova protagoniste della quarta ed ultima puntata di “Meraviglie, la penisola dei tesori”, il viaggio di Alberto Angela attraverso le bellezze del nostra Paese. Per il gran finale il paleontologo, divulgatore scientifico, conduttore televisivo si è recato nella splendida cittadina del Veneto per mostrare ai telespettatori tre meraviglie da vedere almeno una volta nella vita. Partiamo dal teatro anatomico di Padova fortemente voluto da Girolamo Fabrici d’Acquapendente nel 1594 e tutt’oggi mantenutosi in condizioni perfette. Si tratta del teatro anatomico più antico e stabile del mondo e si può visitare recandosi al Palazzo del Bo dell’Università degli Studi di Padova.



Il teatro anatomico di Padova si presenta con un tavolo da dissezione circondato da sei giri di palchi in noce intagliato. Una volta superato l’ingresso è possibile vedere l’iscrizione in latino “mors ubi gaudet succurrere vitae” che significa “dove la morte è lieta di soccorrere la vita”. Si tratta di un’opera realizzata secondo i canoni stilistici del Rinascimento.



Teatro Anatomico a Palazzo Bo e l’orto botanico: tra i ‘must to see’ a Padova

Il teatro anatomico di Padova presenta una forma a cono rovesciato su pianta ellittica. La struttura disposta in sei scaglioni paralleli muniti ciascuno di una ringhiera di legno è una delle opera più antiche di Padova. Non solo, sempre nella città di Padova da non perdere è il Palazzo del Bo, conosciuto anche come “Il Bo”: la storica sede dell’Università degli Studi di Padova dal 1493. Ancora oggi è è sede del Rettorato e della Scuola di Giurisprudenza, ma è anche la sede del Teatro Anatomico più antico del mondo. Infine passiamo all’orto botanico di Padova fondato nel 1545.



Si tratta dell’orto botanico più antico al mondo collocato nella sua medesima posizione sin da quando è stato realizzato. L’orto, situato in un’area di circa 2,2 ettari, si trova nel centro storico di Padova, nei pressi del Prato della Valle, dal 1997 è stato inserito nella lista delle opere di Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.