Il telescopio James Webb Space è stato spedito nello spazio dalla Nasa il giorno di Natale e rimarrà in orbita per i prossimi 10 anni, dove studierà l’universo. Alle ore 13:20 italiane il telescopio è stato lanciato dallo spazioporto di Kourou nella Guyana Francese, l’osservatorio spaziale più potente mai costruito. Si tratta di una collaborazione tra la Nasa, l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia spaziale canadese. Il telescopio, che ha uno specchio segmentato di 6,5 metri di diametro, è stato spedito nello spazio per assolvere a programmi di tipo “General Observer”.



Si tratta di una serie di progetti proposti dalla comunità astronomica di tutto il mondo per studiare stelle e pianeti lontani, ma non solo. James Webb Space studierà anche alcune galassie lontanissime, le prime ad essersi formate nella storia dell’universo. Questo sarà il primo ciclo di operazioni: questi programmi ammonteranno a circa 6000 ore, ovvero 250 giorni. Alla guida dei progetti, come spiega Media.Inaf, vi sono ricercatori e ricercatrici di paesi membri dell’Esa.



Telescopio James Webb Space alla ricerca di tracce di vita

Il telescopio James Webb Space è costato 10 miliardi di dollari. Per realizzarlo ci sono voluti oltre 30 anni di lavoro. Si tratta del più grande e potente telescopio spaziale al mondo. Oltre a studiare stelle, galassia e pianeti, il telescopio andrà alla ricerca di tracce di vita nello spazio. Il telescopio, partito il giorno di Natale, giungerà nella sua destinazione – che si trova a un milione di miglia di distanza –  tra un mese. Saranno necessari cinque mesi prima che inizi a lavorare. Jswt viaggerà, come spiega TGCOM24, su una traiettoria di fuga diretta verso la sua destinazione a più di 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, nel cosiddetto “secondo punto di Lagrange” (L2) lungo l’asse Terra-Sole.



Dopo la sua partenza, il telescopio ha inviato il primo “messaggio” sulla Terra dopo circa una ventina di minuti dal lancio. Il segnale è arrivato come un picco di onde radio su un monitor presso l’antenna di 10 metri di Malindi in Kenya, gestita dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). Jswt comunicherà costantemente con gli operatori: allo stesso modo trasmetterà comandi e informazioni importanti sulla missione al Controllo della Missione Webb della Nasa.