“La temperatura della Terra non aumenta dal 2014”. A sostenerlo, in una intervista a La Verità, andando contro alla comunità scientifica, è il francese Christian Gérondeau, che fa parte di Clintel, un think tank indipendente che riunisce 1.550 esperti in tutto il mondo che sono concordi nell’affermare che non esiste un’emergenza climatica.
Lo studioso ritiene che le teorie del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) siano errate. “Il dossier clima è intervenuto nell’agenda politica in maniera del tutto artificiale. Negli organigrammi di queste istituzioni, i dirigenti vengono tutti da Greenpeace e dall’Unione per la Conservazione della Natura (Iucn). È anch’essa un’emanazione delle Nazioni unite e i suoi rappresentanti sono politici indicati dai governi nazionali, funzionari ambientalisti non esperti”, ha denunciato. L’ente in questione, tuttavia, orienta l’opinione pubblica. “La ragione del successo di queste teorie è che hanno un substrato religioso. Partono dal presupposto che l’uomo è colpevole. I rappresentanti di queste tesi sono come ayatollah”.
“Temperatura di Terra non aumenta da 2014”. Il parere di Christian Gérondeau
Il parere di Christian Gérondeau è dunque ben chiaro e, dato che la temperatura della Terra non aumenta dal 2014 e secondo lui non esiste nessuna emergenza climatica, vorrebbe che questa opinione si diffondesse. In questi mesi, tuttavia, a prendere sempre più piede sono al contrario le teorie degli ambientalisti, contro cui punta il dito. “Non si convincono neanche di fronte all’evidenza, come i capofila – i Verdi tedeschi – insegnano. Sono convinti che salveranno l’umanità. Siamo tornati al Medioevo, quella del clima è ormai una religione e, come sa, allora chi osava dire che la Terra girava intorno al Sole, e non viceversa, era bruciato vivo. Oggi non bruciano nessuno, ma isolano chi non si allinea”.
La politica, in questo senso, avrebbe un ruolo secondario. “Certo che c’è, ma viene dopo. I politici come Emmanuel Macron hanno capito che il clima è un tema elettorale molto forte. C’è dunque una congiuntura d’interessi, ma all’origine c’è una base di tipo religioso, che ha fatto presa su istituzioni e governi, tra cui quello francese, per impedire ai Paesi poveri di dotarsi di centrali a carbone per avere elettricità a basso costo”, ha concluso.