Un recente studio francese è riuscito a scoprire un’enorme e antica tempesta solare che avrebbe investito la Terra circa 14.300 anni fa, grazie all’analisi degli anelli di alcuni alberi alpini. Si tratta di una scoperta geologicamente importante perché rivelerebbe alcune verità soprattutto sul metodo di conservazione di alcuni fossili, tra i quali quegli stessi alberi analizzati che hanno conservato per millenni questa particolare verità. Per la comunità scientifica ed accademica, comunque, la tempesta solare rimane uno dei più grandi misteri ancora da svelare, con i ricercatori di tutto il mondo che cercano di comprendere tanto la natura di questo fenomeno, quanto le ragioni per cui si verifica e la sua frequenza.
La tempesta solare che disattiverebbe satelliti e reti elettriche
L’inequivocabile prova della tempesta solare antica all’interno dell’albero, spiega il quotidiano Jerusalem Post, sarebbe un picco di radiocarbonio in corrispondenza di uno degli anelli secolari. Descrivendo il fenomeno, il professor Tim Heaton, tra gli autori dello studio, racconta come si verificò “per prima cosa un brillamento solare luminoso, un lampo nel cielo. Poi, diverse ore dopo, un’enorme aurora“, mentre chi era in vita all’epoca “non avrebbe notato le particelle ad alta energia né si sarebbe accorto della perturbazione geomagnetica”.
Quest’ultima, infatti, sarebbe al centro delle preoccupazioni dei ricercatori sulla tempesta magnetica. Infatti, eventi simili si sono certamente verificati negli anni 774 e 993, mentre nel 1859 ci furono alcuni danneggiamenti a telegrafi, oltre ad una luminosità notturna che confuse gli uccelli, portandoli a cantare per tutta la notte. Altri eventi simili, ma di minore entità, sarebbero altrettanto noti, mentre la ricerca francese dimostrerebbe come la tempesta solare di 14.300 anni fa fu circa 10 volte più grave di quella del 1859. “La grande domanda è”, spiega Heaton, “le nostre comunicazioni, le reti elettriche e i satelliti saranno in grado di resistere alle tempeste e subiranno solo effetti temporanei prima di tornare rapidamente in funzione, oppure falliranno in modo catastrofico?”.