TEMPO EFFETTIVO E VAR A CHIAMATA: LE PROPOSTE DI GRAVINA
Rivoluzione nel calcio. Quella che al momento è solo un’ipotesi potrebbe presto diventare realtà e risolvere più di qualche problema legato ai recuperi e alle polemiche che spesso da questi scaturiscono. Parliamo del tempo effettivo, che accorcerebbe la durata delle gare ma permetterebbe una precisione maggiore con lo stop del cronometro e dunque l’eliminazione di tutti quei tempi morti dovuti a sostituzioni, rimesse dal fondo o laterali, esultanze dopo i gol e così via. In Serie A, infatti, si gioca sempre meno e per questo motivo Gravina vuole provare ad indirizzare il calcio verso il tempo effettivo.
Così pochi giorni fa il presidente della Figc ha scritto una lettera all’Ifab, l’International football Association board, ente che gestisce i regolamenti del calcio. L’uomo a capo della Federazione Italiana si è detto pronto a sperimentale la regola nel nostro campionato, per rendere più bello il gioco del calcio. Dunque, cronometro alla mano per bloccare le gare quando si perde tempo ma non solo: sono varie le proposte che ha avanzato Gravina e che saranno ora valutate dall’Ifab. Tra queste c’è anche il Var a chiamata e la possibilità che l’arbitro spieghi le decisioni assunte al pubblico dopo l’on field review.
GRAVINA: “SPERIMENTIAMO LE NUOVE REGOLE IN SERIE A”
Le partite di calcio durano 90 minuti, almeno sulle carta: in realtà, secondo i dati Opta, sono molto meno i minuti giocati. Nelle prime due giornate di Serie A, ad esempio, si è giocato per un tempo effettivo di 53 minuti e 40 secondi a partita, dunque ben al di sotto dei 90 minuti. Il record negativo nell’ultima giornata di campionato spetta a Udinese-Lazio, che nonostante la durata di 103 minuti e 14 secondi, ha visto giocare solamente 49 minuti e 49 secondi. Dunque, meno della metà rispetto alla durata della gara.