Tutta colpa del lockdown. O quasi. La necessità di restare confinati tra le mura domestiche ha, come ormai noto, spinto molti ad avvicinarsi ai fornelli, rispolverando voglia e capacità di cimentarsi con le ricette della nostra tradizione culinaria. E da qui il passo che porta a trasferire le proprie esperienze reali nel mondo digitale è breve. A documentarlo sono i numeri: nell’ultimo anno i post a tema food sono stati protagonisti di un incremento del 57,4%, raggiungendo così un totale di 1,59 milioni di contenuti. Un crescendo alimentato dal fatto che, dall’altra parte del video, ben il 54% degli italiani si rivolge ai social per ricevere consigli culinari. E il fenomeno non si esaurisce nel solo campo alimentare. Nell’ultimo anno, infatti, anche le bevande hanno regalato performance di rilievo: complice un incremento del 36% rispetto all’anno precedente, hanno generato qualcosa come 311 mila contenuti. E tra questi, ben il 56% aveva come focus il vino, protagonista di un allungo del 29,1%.
A scattare questa fotografia è una ricerca condotta da Buzzoole, martech company specializzata in tecnologie e servizi per l’Influencer Marketing, che si è basata su un database di oltre 2 milioni di profili e su 250 milioni di contenuti monitorati nell’arco del 2020 a livello globale. L’analisi ha messo sotto la lente cinque piattaforme social: Facebook, Youtube, Twitter, TikTok e Instagram. E ha incoronato quest’ultima che, con il 75,64%, risulta il canale maggiormente utilizzato per condividere contenuti in tema alimentare. Alle sue spalle, si collocano invece Facebook e Twitter, inseguiti a loro volta da TikTok che guadagna terreno, tanto da aver toccato quota 11.800 post soltanto nell’ultimo anno.
I contenuti più visti
Tra i contenuti più visti, ci sono i video di ricette “step by step” da replicare in casa, i consigli per evitare sprechi in cucina e le proposte sfiziose per riutilizzare in modo creativo gli scarti alimentari. Ma suscitano interesse anche post e video che trattano di intolleranze e allergie alimentari o che illustrano ricette fantasiose condivise spesso da professionisti del settore. E non va dimenticato neppure il nuovo trend coreano del “mukbang”, termine con cui si indicano video, che spopolano principalmente su TikTok e YouTube, in cui i creator si abbuffano di cibo masticando rumorosamente vicino a un microfono.
Gli influencer
Ma chi sono gli influencer più seguiti? La maggior parte di loro è donna (60,57%) e si rivolge a un’audience prettamente giovane (tra i 18 e i 34 anni). Si tratta per lo più di personaggi o realtà eterogenee, il cui pubblico base varia dai 10 mila a più di 500 mila follower. All’interno della categoria infatti si contano non soltanto chef o appassionati di ricette, ma anche creator che riescono a presentare contenuti interdisciplinari, creando ponti ideali tra il mondo del food e temi quali la sostenibilità, lo sport, l’arte e l’intrattenimento. Tra i primi figurano, per esempio, famosi chef (Antonino Cannavacciuolo, Damiano Carrara, Roberto Valbuzzi), food artist creator (@scuruchi, @ch_ecco, @thefreakytable), nutrizionisti (Sara Farnetti, Sofia Bronzato) e giovani chef e pasticceri under 30 (Isabella Potì, Franco Aliberti); tra i secondi, invece, ci sono green food influencer (@cucinabotanica, @ecocucina, ecc.), “foodies” cioè gli appassionati del mangiar bene (@conoscounposto, @amilanopuoi, ecc.) e food&fitness influencer (@cottoaldente, @2foodfitlovers, ecc.),
“I food influencer – commenta Vincenzo Cosenza CMO di Buzzoole – si stanno dimostrando sempre più attenti alle novità dei social media e versatili tanto da riuscire a creare sinergie con settori che spesso esulano dal mondo della cucina. Per questo risultano molto interessanti anche per brand non strettamente legati al comparto alimentare”.
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