Il governatore dello stato del Tennesse, negli Stati Uniti, ha approvato una legge che vieta gli spettacoli delle drag queen davanti a bambini in luoghi privati ma anche pubblici. E’ il primo provvedimento in assoluto di questo genere che viene approvato oltre oceano, e che si inserisce in un quadro generale voluto dai Repubblicani che mirano a limitare appunto le attività delle drag queen in quanti più stati possibile. Gli attivisti sono sul piede di guerra in quanto temono che questa legge possa estendersi ad altri spettacoli, per poi limitare anche artisti transgender e non-binari indistintamente.
Stando a quanto riferisce il tabloid britannico Guardian attraverso il suo sito online, il disegno di legge in Tennesse punta a criminalizzare quello che viene definito “intrattenimento cabarettistico per adulti” in ogni luogo dove lo stesso possa essere visto anche da bambini, definendo tali spettacoli “destinati a un pubblico adulto” ed equiparandoli quindi a esibizioni di spogliarelliste, di ballerine cubiste o gli “imitatori di uomini o donne”. Si specifica inoltre che viene impedito alle “attività commerciali rivolte agli adulti” di operare nel raggio di 1.000 metri da scuole, parchi pubblici o luoghi di culto.
TENNESSE VIETA SPETTACOLI DRAG QUEEN: IL CURIOSO CASO DEL GOVERNATORE…
Chiunque infrangerà per la prima volta la legge contro le drag queen sarà sanzionato come per un reato minore, ma le eventuali infrazioni successive saranno punite anche con il carcere, da un minimo di uno fino a sei anni di galera. Ovviamente gli spettacoli delle drag queen potranno essere ancora eseguiti in quei luoghi dove non vi sono restrizioni di età per i minorenni.
Curioso, fa notare anche il Guardian, il fatto che l’approvazione della legge sia giunta due giorni dopo che è divenuta virale su Reddit una foto di Bill Lee, il governatore del Tennesse, mentre lo stesso era vestito proprio da drag queen durante il liceo, uno scatto del 1977 in cui il Repubblicano indossava una parrucca, una collana di perle e un’uniforme da cheerleader.