Chiarimento in diretta tra Costanzo e Teo Teocoli

Mara Venier ha chiamato Maurizio Costanzo in diretta a Domenica In. Il celebre giornalista ha commentato: “Non ho nulla contro di lui e che mi dispiace se in quella trasmissione non ho detto le cose giuste ma la mia stima è assoluta. E’ stato un bravo attore leggermente sfortunato”, ed ha invitato Teo Teocoli al Maurizio Costanzo Show. “Vengo volentieri”, ha replicato l’ospite di Mara Venier. “Questa cosa con Maurizio Costanzo mi risolleva tantissimo, mi dà tanta gioia e mi rinforza”, ha aggiunto.



Non poteva mancare poi la carrellata di sue imitazioni in un video, per poi proseguire anche in studio indossando i panni di Ray Charles. Non poteva mancare il primo incontro professionale tra Teocoli e Venier e che ha dato il via anche alla loro amicizia. (Agg. di Emanuela Longo)

Teo Teocoli e la delusione: “Mi spiace essere snobbato”

Omaggio a Teo Teocoli, oggi ospite di Domenica In da Mara Venier. La padrona di casa ha voluto commentare la recente interviste a Belve. “Io so fare solo questo. Il Covid mi ha bruciato letteralmente perché non sapevo che pesci pigliare. La mia vita inizia sul palco”, ha ammesso. Quello attuale lo ha definito il momento più basso della sua carriera: “Il fermo si riferisce alla tv, cinema non ne faccio perché non mi è mai piaciuto”, ha spiegato. “Ma prima del Covid ho lavorato in teatro sempre”, ha aggiunto. Ciò che gli dispiace è essere ogni tanto dimenticato dalla televisione: “Negli spezzoni dove ci sono tutti gli artisti, io non ci sono mai”.



Con Maurizio Costanzo ad esempio, ci sarebbero stati dei problemi “perché non andai da lui a fare Buona Domenica”. Per questo non lo avrebbe citato nel suo film. Anche con Adriano Celentano da due anni non si sentono ed il consiglio di Mara Venier è stato quello di non chiudersi. “Ma la mia vita teatrale è bellissima, è chiaro che se vengo snobbato per certe cose…”, ha aggiunto con amarezza. (Agg. di Emanuela Longo)

Teo Teocoli, l’esordio con Adriano Celentano e il successo…

Teo Teocoli è un noto comico e cabarettista. Il suo vero nome è Antonio.  La carriera di cabarettista inizia al noto locale milanese “Derby”, tempio del genere, e fucina negli anni di diversi nomi e volti noti dello spettacolo. Calca il palcoscenico milanese insieme a Cochi e Renato, Enzo Jannacci, Diego Abatantuono e Massimo Boldi. Entra a far parte inoltre del Clan di Adriano Celentano. Sono gli anni ’60: canta insieme ad altri gruppi come “I Camaleonti” e “I Quelli”. L’esordio televisivo avviene sulla rete lombarda Antenna 3, insieme al collega e caro amico Massimo Boldi; il programma è “Non lo sapessi ma lo so”, del 1982. Poi è nel cast del “Drive in”, trasmissione che traccerà la rotta di una nuova comicità televisiva. Dopo la trasmissione “Una rotonda sul mare”, nel 1989 dà vita a uno dei suoi personaggi più noti ed esilaranti: Peo Pericoli; la trasmissione è “Emilio”. Nel 1991, insieme a Gene Gnocchi, partecipa a “Il gioco dei nove” condotto da Gerry Scotti.

E’ protagonista della sit-com “I vicini di casa”, di Gino e Michele, con il personaggio di Teo Bauscia. L’esordio cinematografico di Teo Teocoli avviene nel 1975 nel film “Il padrone e l’operaio”. Nel 1979 insieme ad Anna Oxa è protagonista in teatro di uno show musicale. Nel 1992 inaugura un programma che sarà sulla breccia per molti anni: “Scherzi a parte”, in cui le vittime delle esilaranti candid camera sono i personaggi noti e famosi. In televisione partecipa agli show di Celentano e di Fiorello. Le sue performance sembrano diventare immediatamente antologia dello spettacolo. Teo Teocoli è sposato con Elena Fachini e ha tre figlie.

Teo Teocoli e il rapporto con il padre: “Mi ha insegnato a parare i colpi…”

In una lunga intervista al Corriere della Sera di qualche tempo fa, Teo Teocoli aveva raccontato qualcosa in più sul suo rapporto con i genitori. Il padre è stato dipinto come un uomo violento e il comico non ha di lui un buon ricordo: “Mia mamma era figlia di giostrai, mio nonno e mia nonna li ho visti solo una volta, li ho conosciuti un pomeriggio in due ore, e poi non li ho più visti, non so nemmeno se sono morti. Mio padre mi ha insegnato solo a parare i colpi perché era un po’ manesco. A quei tempi i ceffoni volavano, non come adesso; le pappine arrivavano in qualsiasi punto. Una volta sul tram mi diede una sberla sul coppino così forte che gelò l’aria, tutti zitti fino al capolinea a Niguarda. Era marinaio e credo che la guerra lo abbia rovinato: era troppo incazzoso, non voleva lavorare sotto padrone ma non aveva nemmeno la quinta elementare, cosa poteva fare? Nessuno poteva aiutarmi, abitavamo dietro l’Ospedale Maggiore, tra prati e canali di irrigazione limpidissimi dove facevamo il bagno”.

Teo Teocoli non andò nemmeno a funerali del padre quando morì e a distanza di tempo ha rivendicato quella scelta. A “Belve” ha spiegato: “Un pomeriggio venne un amico di mio padre. Quando tornai a casa, mio padre e il suo amico stavano ascoltando su un giradischi i discorsi di Mussolini. Lì pensai: ma mio padre è proprio un fascistone di me…a. Cominciò un conflitto duro, le sberle diventarono pugni per me e mia madre. E questa cosa è durata finché sono cresciuto, poi, dopo, l’ho appeso al muro. Ho fatto bene a non andare al suo funerale, mia mamma lavorava tutto il giorno lui non faceva niente”.