Teo Teocoli torna ancora una volta ospite del salotto di Domenica In, il programma condotto da Mara Venier la domenica pomeriggio su Rai1. Una stagione da record per la conduttrice veneta che, settimana dopo settimana, sta registrando un vero e proprio boom di ascolti. Tra gli ospiti della puntata del 23 febbraio c’è anche l’amico Teo pronto a regalare al pubblico nuovi sketch e momenti di divertimento. Intervistato da Ilgiorno.it, il mattatore ha dichiarato: “oer me gli anni ‘60 sono stati un decennio di felicità” – precisando che in quegli anni “si aveva poco ma si pretendeva zero”. Teocoli ha ricordato con grande nostalgia gli anni ’60 e ’70, anni in cui si giocava a pallone, si facevano le capanne e si facevano le lotte con le canne. “Negli anni ‘70 l’atmosfera era già cambiata, il miraggio erano la Vespa, il vestiario, i dischi” ha proseguito il comico e conduttore che ricordando quel periodo storico si è lasciato andare ad una serie di considerazioni sulle sue origini.



Teo Teocoli: “Mio padre è stato disoccupato per molti anni”

“Venivo dal Sud e nessuno mi poteva aiutare. Mio padre è stato disoccupato per molti anni, mia madre faceva la sartina, però non sono mai stato depresso”. Con queste parole Teo Teocoli ha raccontato a Il Giorno una parte della sua vita soffermandosi su un evento particolare che l’ha visto protagonista nel ’61 durante una gita a Genova: “eravamo in pullman, ci fu un incidente sulla Serravalle e rimanemmo bloccati per strada per ore. Allora presi il microfono dell’autista e cantai “Come sinfonia” di Pino Donaggio, seguito da tutti i miei compagni”. Sono stati anni davvero indimenticabili per Teocoli che ha raccontato così: “alla domenica andavo al cinema Istria, era strapieno. Durante l’intervallo mettevano delle canzoni, erano gli anni di ‘Nel blu dipinto di blu’ e quando arrivava il ritornello ‘Volareeee…’ tutta la sala si metteva a cantare a squarciagola. Quella era felicità”. Qualcosa poi improvvisamente è cambiato per via una di serie di eventi che hanno rotto quello che Teocoli ha definito “un incanto”: “ricordo la bomba di piazza Fontana, eravamo a Torino io, Cochi e Renato, Toffolo, Jannacci: restammo sconvolti, così come eravamo rimasti sconvolti dopo la rapina di via Osoppo per la sua brutalità. Era finita un’epoca”.



Teo Teocoli: “oggi a Milano non si ride più”

Teo Teocoli rimpiange gli anni ’60 e ’70, anni in cui si rideva e si giocava con poco, quando si era veramente felice. I tempi moderni sono cambiati e rappresentano per le nuove generazioni anche un decadimento culturale non indifferente. Il conduttore e comico non dà la colpa ai social network anche se durante l’intervista rilasciata a Il giorno ha precisato: “le mie figlie per fortuna hanno quasi abbandonato Facebook, ma oggi i ragazzi scoprono il sesso su internet a 10 anni, fumano a 11, le droghe a 12. Ho letto che tra pochi anni ci saranno più depressi che persone equilibrate, per forza!”. Teocoli ha poi ricordato il suo primo bacio in camporella: “la ragazzina mi ha sfiorato con le labbra e ho sentito la punta della lingua. Sono svenuto per la felicità. Avevo 15 anni”. Sul finale ha parlato di come la società moderna abbia influito e cambiato, in negativo, anche la sua città Milano: “oggi non si ride più. Io venivo dal Sud, e appena usciva un po’ di sole diventavo scurissimo. Se entravo in un bar mi chiamavano in tutti i modi, terù o negher. Poi però mi chiedevano cosa volevo e mi servivano con gentilezza: prima ti prendevano in giro, ma poi si dimostravano amici. Era davvero la Milano col cuore in mano, che oggi non esiste più”.

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