Teo Teocoli e il rapporto con i genitori
Teo Teocoli è uno degli ospiti del programma – show “Cavalli di battaglia” di Gigi Proietti trasmesso in replica venerdì 12 agosto su Rai1. Il comico e attore è tornato a far divertire i telespettatori portando in scena i suoi personaggi più famosi ed amati dal pubblico. Eppure dietro quella maschera da comico e intrattenitore si nasconde un passato non proprio felice. Teocoli, infatti, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato della sua infanzia e del rapporto con i suoi genitori rivelando: “i miei genitori non mi hanno insegnato niente. Niente. Mia mamma era figlia di giostrai, mio nonno e mia nonna li ho visti solo una volta, li ho conosciuti un pomeriggio in due ore, e poi non li ho più visti, non so nemmeno se sono morti”.
In particolare parlando del papà e dei suoi insegnamenti ha detto: “mio padre mi ha insegnato solo a parare i colpi perché era un po’ manesco. A quei tempi i ceffoni volavano, non come adesso; le pappine arrivavano in qualsiasi punto”, ha spiegato l’attore. “Una volta sul tram mi diede una sberla sul coppino così forte che gelò l’aria, tutti zitti fino al capolinea a Niguarda”.
Teo Teocoli e le cene da Silvio Berlusconi
Non solo, sempre parlando del padre, Teo Teocoli ha raccontato: “era marinaio e credo che la guerra lo abbia rovinato: era troppo incazzoso, non voleva lavorare sotto padrone ma non aveva nemmeno la quinta elementare, cosa poteva fare? Nessuno poteva aiutarmi, abitavamo dietro l’Ospedale Maggiore, tra prati e canali di irrigazione limpidissimi dove facevamo il bagno”.
Poi il comico e attore si è soffermato anche sui rapporti con Silvio Berlusconi con cui ha avuto diversi scontri durante le cena ad Arcore. Proprio dalla pagine de Il giornale, Teocoli ha raccontato: “con Massimo Boldi e Gaspare e Zuzzurro andammo da Silvio Berlusconi a Villa San Martino. Parlammo, fece delle proposte, non ero d’accordo e dissi: Lei costruisca pure Milano 2 che io faccio il mio mestiere. Fui praticamente accompagnato alla porta. Aspettai in auto un’ora e mezza prima che gli altri uscissero”.