Teo Teocoli ha stupito il web, sviscerando aneddoti di vita a Splendida Cornice, il talk show di Geppi Cucciari in onda su Rai 3. Il comico è stato un vero e proprio fiume in piena, soprattutto per quel che concerne il racconto del rapporto con Franco Califano, con cui ha convissuto per poco più di un anno. “Lo incontrai in un bar a Milano con un amico, che me lo presentò. Mi colpì il suo charme, era uno che piaceva. Aveva un sorriso bellissimo e parlava romano. Il mio trono di più bello della città stava crollando, era troppo affascinante”, ha ammesso.



I due divennero amici e quando Teo Teocoli si trasferì a Roma per il musical Her e lì condivisero anche l’abitazione. “Era una casa nuova. Lui abitava al secondo piano. Nella stessa palazzina c’erano anche Renzo Arbore, Massimo Bernardi, i Primitive e anche una donna della televisione. Nel 1970 abbiamo passato la serata più bella della nostra vita guardando insieme Italia Germania, la partita del secolo”. E aggiunge: “La mia canzone preferita di Franco Califano? ‘Tutto il resto è noia’, la più famosa. La cantava con cattiveria, perché a volte si rompeva le pa*le”.



Teo Teocoli show a Splendida Cornice: gli anni da militare

Nel corso della sua ospitata a Splendida CorniceTeo Teocoli ha parlato anche degli anni in cui avrebbe dovuto svolgere la leva obbligatoria. “Io sono stato arrestato perché a 28 anni non mi ero mai presentato per fare il militare. Non so se mi avevano chiamato, io non rispondevo a nulla. Abitavo nelle case popolari e lì non arrivava niente, mia mamma leggeva la posta ma non capiva”, ha raccontato.

E ha ricordato ancora: “Una volta incontrai a cena Gianni Magni e vidi che parlava con un poliziotto, dicendogli che lavorava e aveva 3 figli. Anche a lui avevano mandato la lettera per la leva, ma non poteva abbandonare la famiglia senza una lira. L’agente disse che avrebbe risolto quel problema. Io allora mi avvicinai e gli raccontai anche la mia situazione, che mia madre era rimasta sola e anche io ormai ero un capofamiglia e dovevo mantenerla. Il giorno dopo arrivarono i Carabinieri e mi portarono in caserma”.