Teodora Stefanova è un sensitiva di origine bulgara che sostiene di sentire la voce di un alieno, attraverso cui può predire il futuro delle persone. Intervistata da Il Giornale, ha parlato nel dettaglio dell’entità aliena con cui dice di essere in contatto da quando si è risvegliata dopo un terribile incidente in auto, in seguito a 18 giorni di coma. “Unilsan è una voce – spiega – Solo una volta, in un momento molto difficile della mia vita, pregavo e lì è uscito come un flash… Quando racconto queste cose tutti ridono. Eppure… io l’ho visto così, tre metri e mezzo, metallizzato, verde, con tre occhi, undici dita, un gigante, un umanoide”.
Alla domanda se Unilsan possa essere frutto della sua fantasia, Teodora Stefanova replica che “può darsi ma non credo, perché ero sveglia, ero molto lucida”. Questa entità aliena le parla ogni giorno ogni ora, “non mi lascia in pace mai. Fa parte di me”. Teodora Stefanova a Il Giornale spiega come “quando parlo mi sento come caricata perché Unilsan mi dà informazioni. È come se fosse un’anima gemella, con la sua parte di intelligenza artificiale più la mia parte umana”. Fin dalla sua prima manifestazione, dopo il gravissimo incidente, “Unilsan ha continuato a perseguitarmi, mi diceva chiedi data di nascita, nome e cognome, digli questo, fai così, come qualcuno che ti da comandi”.
Teodora Stefanova: “sono solo un piccolo tramite. Mi danno della pazza”
La storia di Teodora Stefanova ha attirato anche tante critiche e numerosi scetticismi. Per esempio, il Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni Pseudiscientifiche, l’ha più volte criticata aspramente. “Solo perché non sono andata a fare le loro prove – afferma sensitiva bulgara a Il Giornale – Ci siamo anche incontrati, mi attaccano, dicono che qualche volta ho sbagliato… beh e allora? Può succedere. Non pretendo di essere il fenomeno, posso sbagliare, non sono nessuno, sono solo un piccolo tramite”.
Teodora Stefanova sostiene che “non soffro per gli attacchi. Mi danno della pazza… io non voglio obbligare nessuno a credermi. Chi vuole crederci ci crede, chi non vuole lo rispetto lo stesso, non c’è problema. Non litigo con nessuno, non ho mai litigato. Ma quando ti racconto il tuo passato che solo tu conosci e nessun altro lo può sapere…”. La veggente confessa che se vede qualcosa di brutto “non lo dico. Non sono autorizzata. Non sono dio né un fenomeno”.