Omicidio preterintenzionale e rapina: sarebbero questi i reati contestati ai due giovani arrestati con l’accusa di aver ucciso il 59enne sardo Teodoro Ullasci a L’Aquila. Si tratterebbe di due giovani di nazionalità romena e cubana che, secondo quanto ricostruito finora, sarebbero considerati gli autori del pestaggio ai danni dell’uomo per le strade del capoluogo abruzzese. L’aggressione nella quale Teodoro Ullasci ha perso la vita sarebbe avvenuta nella zona di via Frontemaggio dove insisterebbe una telecamera di videosorveglianza che avrebbe ripreso tutte le fasi dell’accaduto.
Una fonte preziosa per le indagini in corso, condotte dalla Polizia, con lo scopo di fare piena luce su movente e dinamica del delitto. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, la vittima sarebbe stata colpita forse nel contesto di una rapina e raggiunta con un violento calcio al fianco sinistro e poi con un pugno al volto che ne avrebbe provocato la caduta. Teodoro Ullasci sarebbe rimasto a terra esanime e per lui si sarebbe rivelato vano ogni tentativo di soccorso dopo l’allarme lanciato da alcuni testimoni. Ullasci aveva con sé il suo cane, Aki, fuggito durante l’aggressione e ritrovato diverse ore dopo i fatti.
Omicidio Teodoro Ullasci: il punto sulle indagini e la dinamica
Teodoro Ullasci che cammina lungo via Fortebraccio, due giovani che lo seguono a poca distanza, un breve scambio di parole poi calci e pugni. Sarebbe questa la drammatica sequenza impressa nel video dell’aggressione mortale ai danni del 59enne sardo a L’Aquila e per la quale sono stati arrestati due cittadini stranieri, di nazionalità romena e cubana, ora accusati di omicidio preterintenzionale e rapina pluriaggravata.
Le immagini in mano agli inquirenti arrivano dalle telecamere della zona che avrebbero ripreso gli ultimi istanti di vita di Teodoro Ullasci, finito a terra esanime dopo i colpi subiti. Il questore Enrico De Simone e il vicequestore aggiunto Roberta Cicchetti, capo della Squadra Mobile, poche ore fa hanno spiegato i contorni delle indagini e come si è arrivati alla svolta con l’individuazione dei presunti autore del pestaggio. “Il fatto che si è verificato è di particolare gravità – ha sottolineato De Simone, riporta Il Capoluogo d’Abruzzo –, un omicidio in pieno centro e per motivi che stiamo cercando di ricostruire, non è una cosa usuale. Nell’immediatezza abbiamo subito ricostruito la dinamica e abbiamo capito che si era trattato di questa colluttazione con dei soggetti che poi siamo andati a identificare in brevissimo tempo“. Queste le parole di Cicchetti alla stampa: “In brevissimo tempo, meno di 24 ore, è stato risolto un omicidio. Questo grazie alla sinergia tra gli uffici della Questura, il personale della Squadra Mobile di L’Aquila da me diretta grazie al monitoraggio e alla profonda conoscenza dei soggetti pregiudicati e pericolosi nel territorio. Questo anche grazie all’acquisizione dei filmati che hanno ripreso l’evento criminoso scellerato”. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, due i fermo immagine che avrebbero consentito di individuare gli attuali indagati ritenuti autori del delitto. Le immagini delle telecamere avrebbero permesso di ricostruire l’accaduto con video ad alta risoluzione. “I due – ha sottolineato Cicchetti – stavano scendendo per via Fortebraccio e la vittima li anticipava di qualche metro, non sappiamo se si conoscessero. Hanno raggiunto la vittima e c’è stata qualche parola, dopo di che uno ha preso un sasso da terra, sasso che poi non è stato utilizzato, mentre l’altro gli ha sferrato un calcio al fianco sinistro e poi un violento pugno in volto che lo ha fatto cadere. In quel momento la vittima ha perso i sensi ed è rimasta esanime a terra. Senza alcuno scrupolo, dopo qualche secondo, uno a destra e uno a sinistra gli hanno svuotato le tasche”.