Il Papa Emerito Benedetto XVI lo aveva ben anticipato e previsto nei suoi “appunti” sul ’68 e la crisi della Chiesa europea: in Germania si rischia lo scisma e così sta per avvenire in un percorso dagli innumerevoli “capitoli” che tutt’ora si aggiornano formando una complessità davvero difficile per il Vaticano da “sbrogliare”. L’ultima crisi arriva dopo le dichiarazioni della nota teologa tedesca Johanna Rahner che ha sentenziato «chiunque non voglia cambiamenti non è altro che un razzista».



La sfida del sinodo della Chiesa tedesca in questi ultimi due anni riguarda proprio tante delle richieste “progressiste” che pongono una via “mediana” tra la riforma protestante luterana e il magistero della Chiesa Cattolica: sacerdozio femminile, matrimoni gay, comunione ai divorziati, abolizione celebrato preti. Ma è sul maggior ruolo delle donne nella Chiesa che rischia ora di consumarsi un ormai probabile “scisma” all’interno dei cattolici tedeschi: addirittura l’agenzia di stampa dei vescovi di Germania – la KNA – ha riportato le tesi della teologa scatenando un autentico putiferio all’interno della Conferenza Episcopale tedesca.



IL RISCHIO SCISMA AUMENTA SEMPRE PIÙ

Come riporta oggi Franca Giansoldati sul Messaggero, una delle poche voci che si è alzata con decisione a ribattere all’accusa di “razzismo” è il giovane vescovo di Passau Stefan Oster, tra i pochi presuli tedeschi “pupillo” di Joseph Ratzinger. «Ciò che è grottesco è che noi vescovi, ai quali spetta la speciale responsabilità di difendere la dottrina, permettiamo pure il finanziamento (con i soldi della Chiesa) di certi media cattolici ai quali forniamo così un grande palcoscenico per essere definiti ‘razzisti’»: invece che concentrarsi sull’aspetto “paradossale” di quanto affermato dal vescovo – ovvero l’assurda presa di posizione dell’agenzia dei vescovi che si schiera con la teologa “progressista” e non con la dottrina della Chiesa – Oster è stato invaso dalle polemiche per aver messo «a repentaglio la libertà accademica e di stampa».



La stessa teologa è poi ritornata sul suo concetto espresso ribadendo «occorre parlare della discriminazione in atto contro le donne e che le donne nella Chiesa non sono quelle che possono cambiare le cose ne consegue che gli uomini avrebbero dovuto fare della questione della giustizia di genere la loro questione». Il gruppo cattolico pro-riforma “Noi siamo la Chiesa” aggiunge ulteriore benzina al dibattito e dichiara «rivelatore che il vescovo di Passau, nel mezzo del processo del Cammino sinodale in Germania, rivolga minacce contro i teologi che la pensano diversamente e anche contro i media cattolici che sono disposti a impegnarsi nel dialogo». A schierarsi non tanto “pro-Oster” ma “contro-Rahner” ci pensa il capo dei vescovi tedeschi, l’arcivescovo di Limburg Baetzing chiedendo alla teologa di «moderare i termini della questione, posta in quel modo non porterebbe frutti». Resta però più schierato a favore delle riforme progressiste richieste, con i timori che arrivano fino in Vaticano in una vicenda – quella tedesca – sulla quale probabilmente si gioca il futuro della Chiesa cattolica in Europa.