“La teoria gener è un grave errore”

René Écochard, medico e saggista francese, ritiene che il diffondersi della cosiddetta teoria gender sarebbe un “grave errore“, tanto per la scienza, quanto per la comunità accademica. Ne parla ampiamente in un suo nuovo saggio, intitolato “Uomo, donna. Che cosa ci dicono le neuroscienze”, del quale ha parlato anche in un’intervista sulle pagine del quotidiano Avvenire, spiegando perché ritiene un errore la volontà di non distinguere empiricamente i due sessi.



Insomma, la tesi principale del dottor Écochard è che la teoria gender faccia, e farà, più male di quanto non lo abbia fatto in passato la distinzione netta nel sesso biologico degli individui. Ci tiene, però, a chiarire che la sua tesi “non nega la libertà dell’individuo” che può e deve sentirsi libero di definirsi come meglio crede, ma di contro “riguarda la facoltà di sviluppare più o meno il nostro potenziale” del quale “ciascuno può fare quello che crede”. Insomma, in altre parole, secondo il dottor Écochard il rischio della teoria gender è quello di ignorare la biologia umana, portando gli esseri umani a non sfruttare pienamente il proprio potenziale sociale, che sarebbe definito strettamente anche dal sesso biologico.



Il dottor Écochard: “Le funzioni cerebrali variano da uomo a donna”

Andando nel vivo del suo discorso sulla teoria gender e sul sesso biologico, il dottor Écochard spiega che “esistono, già in utero, differenze di connessioni nei cervelli dei due sessi. I cromosomi e gli ormoni ci trasformano in direzione femminile o maschile”, cablando il feto “in modo specifico. Le bambine”, spiega, “sono cablate per l’empatia, i bambini per analizzare la situazione”, circostanza che, peraltro, si presenta identica in tutti i mammiferi.

“Il cervello emozionale della donna e quello dell’uomo non funzionano allo stesso modo“, spiega ancora il dottor Écochard. “Nella donna l’amigdala, mediatore centrale delle emozioni, è costantemente in contatto con tutto il resto del cervello. Nell’uomo, il contatto è ben più limitato. Si nasce femmine o maschi“, specifica, “e poi ci si sviluppa seguendo questi binari distinti” e porta ad una distinzione netta tra innato ed acquisito, intesi come “il proprio potenziale e ciò che ne facciamo. L’acquisito, cioè il contesto e l’educazione, non può fare tabula rasa dell’innato. L’acquisito sviluppa a partire dall’innato”. Insomma, secondo il dottor Écochard, fermo restando la volontà di ognuno di fare quello che vuole con la propria vita e il proprio potenziale, “è importante che l’educazione tenga conto che si è davanti a un bambino o una bambina“, trattandoli in modo diverso senza, necessariamente, promuovere la teoria gender.