Chiara Ferragni ha svelato negli scorsi giorni attraverso alcune stories su Instagram di aver subito un problema psichico che l’ha costretta a sottoporsi alla terapia Emdr. «Un anno e mezzo fa ho perso una persona cara e ho avuto un trauma legato a un ricordo con questa persona. Visto che ricevo migliaia di messaggi da parte di ragazze che hanno subito degli abusi e hanno bisogno di aiuto, volevo consigliare loro la terapia che ho intrapreso io». La Ferragni ha così deciso di iniziare un nuovo percorso di cura: «Da due anni vado dallo psichiatra e penso che sia fondamentale per conoscermi meglio. Prima di partire delle vacanze, ho fatto una prima seduta di terapia Emdr. Si tratta di una terapia che serve a posizionare il trauma in un’altra parte del cervello per cui si sente meno dolore nel ricordare». Ma cerchiamo di scoprire più nel dettaglio come funziona questa terapia.
TERAPIA EMDR COS’È? LE EMOZIONI NEGATIVE SVANISCONO
Iniziamo dal dire che Emdr è l’acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari. Si tratta di un approccio terapeutico che viene utilizzato per il trattamento di un trauma, ma anche per problematiche legate allo stress. Questo tipo di terapia si focalizza sul ricordo che genera l’esperienza traumatica, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione. Obiettivo dell’Emdr, è quello di fare in modo che i ricordi disturbanti legati ad un particolare evento traumatico, vengano desensibilizzati, perdendo la loro carica di negatività. In poche parole, non viene cancellato il ricordo negativo, ma le emozioni ad esso associate diventa più sopportabili. Di solito il cambiamento avviene in tempi rapidi, indipendentemente da quanto sia radicato il ricordo negativo. Attraverso la terapia, si legge sul sito Emdr.it, il paziente cambia prospettiva, “cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche”. Oltre al superamento dello stress post-traumatico il paziente, dopo essersi sottoposto ad Emdr, riesce a discriminare meglio i pericoli reali da quelli immaginari legati solitamente all’ansia.