Emergono nuovi dettagli dalle chat dei medici pro-trans della World professional association for transgender health, considerata la massima istituzione sulle terapie gender per transessuali. Poco tempo fa, infatti, un giornalista d’inchiesta aveva scoperto alcuni scambi di messaggi in cui i medici cosiddetti esperti dimostravano che in realtà tutte le certezze, specialmente riguardo alla sicurezza di ormoni ed interventi per persone trans, espresse pubblicamente dal Wpath non erano effettivamente condivise. Le terapia gender, scrivevano i medici pro-trans, presentano parecchie criticità, sia dal punto di vista della salute, che del cosiddetto consenso informato, ovvero l’accettazione da parte del paziente (molte volte minorenne) delle possibili conseguenze dell’intervento a cui si sta sottoponendo.



Medici pro-trans: “Ok terapie gender per i malati mentali, possono dare comunque il consenso”

Ora, invece, dalle chat dei medici pro-trans emerge che in diversi casi quelle terapie gender siano state somministrate anche a persone con disturbi mentali di vario tipo, tra i quali anche il disordine dissociativo delle personalità multiple. “Sono rimasto sorpreso”, scrive un medico nelle chat incriminate, citate dal quotidiano La Verità, “nel constatare che diversi dei miei clienti presentavano le caratteristiche dei disordini dissociativi“. Un altro gli ricorda che affinché non sia “passabile di processo”, deve ottenere l’accettazione a terapie ed ormoni da parte di “tutti gli alter”.



Tuttavia, secondo un altro dei medici pro-trans è inutile confrontarsi sul consenso informato per le terapie gender, perché “certe questioni non vengono fuori quando un eterosessuale cisgender, che se lo può permettere, chiede interventi di rigonfiamento delle labbra e nemmeno quando lo fa una persona con disordini dissociativi”. Gli fa, poi, eco ancora un altro, che ricorda come “la semplice presenza di una malattia psichiatrica non dovrebbe bloccare la facoltà di una persona di iniziare gli ormoni, se ha una disforia di genere persistente, la capacità di prestare il consenso e i benefici dell’iniziare gli ormoni superano i rischi”. Insomma, secondo i medici pro-trans va bene somministrare le terapie gender ai pazienti con disturbi mentali, perché, scrive uno, “in generale, la malattia mentale non è una ragione per negare trattamenti medici necessari“.

Leggi anche

Glioblastoma, cos'è la malattia di Sophie Kinsella/ Come si manifesta, cure, sintomi del tumore al cervello