L’aumento dei ricoveri in terapia intensiva per Covid-19 non deve preoccupare. Lo afferma Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, intervenendo ai microfoni di “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. «100 è un numero ancora estremamente basso, siamo in una situazione a mio avviso ancora non a rischio». Quindi la precisazione: «Poi è possibile anche che alcuni ricoverati in terapia intensiva siano positivi, ma non sia quello il motivo per cui sono in quel reparto». D’altra parte, Sileri ritiene che sia più importante tener d’occhio il numero relativo alle terapie intensive e ai ricoveri per Covid che quello relativo ai contagi giornalieri. Per il viceministro la situazione va, dunque, osservata: «L’allerta c’è sempre stata. Questa crescita finché è così contenuta è sotto controllo», ha proseguito. Ma se i numeri dovessero crescere, allora questo vorrebbe dire «che c’è un aumento della circolazione del virus nelle persone più fragili». Sileri è tornato anche sulla questione dell’uso delle mascherine: «L’errore è stato sottovalutare la loro utilità all’inizio».
CORONAVIRUS, SILERI VS OMS E SGARBI
Per Pierpaolo Sileri è stato tutto il mondo occidentale a sottovalutare l’utilità delle mascherine. Non manca un’attacco all’Oms, la cui guida «all’inizio è stata molto ondivaga». Ma nell’intervista rilasciata oggi a Radio Cusano Campus ha aggiunto: «L’Organizzazione mondiale della sanità a giugno disse che il peggio doveva ancora arrivare: una frase del genere sarebbe stato più opportuno dirla il 31 gennaio». A proposito di mascherine, il viceministro della Salute ha criticato l’iniziativa di Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri (Viterbo), il quale ha deciso di multare chi indossa le mascherine nel paesino. «Io vorrei vedere uno Sgarbi, un Salvini, dei politici che possano dire: scaricate Immuni, mettete la mascherina, non c’è colore politico, qui siamo tutti a combattere lo stesso problema». A tal proposito, ha rinnovato l’appello a scaricare l’app Immuni, poi ha augurato la pronta negativizzazione a Silvio Berlusconi, risultato positivo al coronavirus.