Proprio nel giorno di Natale, il dato relativo all’occupazione delle terapie intensive è tornato a destare ampia preoccupazione in tutta Italia, complice la recrudescenza della pandemia di Coronavirus e l’irruzione della variante Omicron sullo scenario nazionale. Come hanno detto gli esperti, presto questa mutazione diverrà dominante nello Stivale, ma già ora le statistiche non lasciano stare tranquilli (54.762 nuovi casi di positività il 25 dicembre). La Cabina di Regia andata in scena alla vigilia di Natale e menzionata all’interno dell’ordinanza del Ministero della Salute, ha visto la pubblicazione del suo verbale in Gazzetta Ufficiale.



Cosa hanno evidenziato gli esperti? Esattamente quanto vi riportiamo fedelmente di seguito: “Questa settimana a livello nazionale è stata superata la prima soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva”. Sono state quindi disposte “ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nelle Regioni Calabria e Friuli-Venezia Giulia”.



TERAPIE INTENSIVE: “TRASMISSIBILITÀ AL DI SOPRA DELLA SOGLIA EPIDEMICA”

La Cabina di Regia del 24 dicembre 2021 ha quindi sottolineato che l’occupazione delle terapie intensive non deve essere sottovalutata, proprio perché “la trasmissibilità sui casi ospedalizzati si mantiene al disopra della soglia epidemica con conseguente aumento nei tassi di occupazione dei posti letto sia in area medica che in terapia intensiva”.

Intanto, rammentiamo che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella sua conferenza stampa di fine 2021 ha invitato tutti i cittadini del Belpaese a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, in quanto “oggi questa è la priorità. Le evidenze scientifiche dicono che funzionano bene anche contro le varianti. La variante Omicron apre una nuova fase, ma i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Stato di emergenze prorogato? Non è un atto di rassegnazione, ma di necessità. Con i dati di inizio ottobre si poteva ragionare di non prorogare il contesto dello stato di emergenza, dicendo ‘questo sì’, ‘questo no’. L’evoluzione dei dati ha dimostrato che questo non era possibile, tutto il blocco andava prorogato, è un atto di buon senso”.