Terence Hill lascia la fiction Don Matteo. Girava già da un po’ di tempo la voce che, l’attore ottantaduenne, fosse ormai stanco di ricoprire il ruolo del sacerdote investigatore. Non si può dire che il ruolo di Don Matteo fosse quello che aveva reso celebre Terence Hill, perché il successo del grande Terence (nome d’arte di Mario Girotti), risale ai tempi dei film legati alla saga degli “spaghetti western” ed agli altri famosissimi film di Sergio Corbucci (celebre regista citato addirittura da Al Pacino nel film “C’era una volta a Hollywood” di Quentin Tarantino).



La verità sul subentro di Raoul Bova, che vestirà a partire dalla tredicesima stagione di Don Matteo i panni di Don Massimo risulta essere stata in precedenza almeno parzialmente celata. La verità, ha spiegato Terence Hill al Corriere della Sera è che “avevo voglia di dedicare più tempo alla mia vita privata”. E non solo. Sempre secondo quanto dichiarato dall’attore, Terence ha bisogno di poter utilizzare il proprio tempo per compiere due viaggi. “Ora voglio fare un lungo viaggio con la famiglia in America e, nel prossimo maggio, voglio finalmente fare il Cammino di Santiago de Compostela”. Chissà. Forse dopo tanti anni, la spiritualità di Don Matteo ha lasciato qualcosa di sé dentro Terence… Riguardo la scelta di sostituirlo con Raoul Bova, si dice orgoglioso. E il successore ribatte: “Sono grato dell’onore che Terence mi ha fatto, raccogliere la sua eredità è un privilegio e una grande responsabilità. E anch’io da tanto tempo sogno di percorrere il Cammino!”. Magari si ritroveranno sullo stesso sentiero…



Terence Hill promuove Raoul Bova “Perfetto per il suo ruolo”

Un passaggio di testimone simbolico quello tra Terence Hill e Raoul Bova in Don Matteo. “Non è prevista una puntata incentrata sull’uscita di scena di Don Matteo. Non ci saranno lacrime e abbracci. Raoul arriva nel quinto episodio e, in seguito, si scoprirà che tipo di legame lo unisce al mio personaggio: è proprio Don Matteo ad averlo scelto come successore, e poi si svelerà il motivo per cui io scompaio”. Da quel che raccontato i due attori al Corriere della Sera, si apprende che Don Matteo è una sorta di padre spirituale di Don Massimo… “Raoul è perfetto per il suo ruolo”. E non crede che abbia bisogno di consigli. “Possiede l’entusiasmo giusto per realizzarlo, una dote piuttosto rara nella categoria attoriale, un valore aggiunto: a volte il nostro mestiere si riduce a semplice routine”. C’è sintonia tra i due, forse anche perché hanno molte passioni in comune, come quella per il nuoto. Raoul Bova però aggiunge di essere cresciuto con i film di Terence Hill e Bud Spencer: “Ne ero appassionato, loro due avevano dei tempi comici imbattibili, che in seguito mi sono anche serviti nella mia formazione d’attore”. E il collega non può che esserne soddisfatto: “Sei cresciuto bene!”.



Terence Hill e Bud Spencer, una delle coppie più amate del mondo

Bud e Terence. O Terence e Bud. Una sigla breve, decisa, come direbbero a Masterchef “praticamente una fototessera”. Una sigla che ha rappresentato, per almeno una generazione un importante marchio di fabbrica Made in Italy. Un nome (in realtà due), che hanno rappresentato per giovanissimi e non solo, il perfetto connubio di due eroi, capaci tanto di far ridere quanto di trasmettere importanti messaggi coi loro film. Lui (Bud), in arte Carlo Pederzoli, era l’omone barbuto, il gigante buono dal cuore enorme, capace di stendere con il suo famoso pugno sulla testa qualsiasi avversario.

L’altro, il nostro Terence, era quello bello, il biondino dai furbi occhietti azzurri, che finiva per mettere sempre nei guai l’amico, a volte, innamorandosi di qualche graziosa ragazza. “Quando ho saputo della sua scomparsa” ha ricordato Terence Hill al funerale dell’amico “Mi trovavo in Almeria, proprio dove ci eravamo incontrati la prima volta. Ma so già cosa mi dirà quando ci rincontreremo. Mario, ti rendi conto? Io e te non abbiamo mai litigato!”