Terence Hill, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni dell’Avvenire, racconta la sua quarantena. A causa dell’emergenza coronavirus, l’attore non è riuscito a partire per gli Stati Uniti dove si reca ogni anno alla fine delle riprese di Don Matteo. Terence Hill, così, sta trascorrendo la quarantena in Umbria uscendo solo una volta a settimana per fare la spesa. “A causa del virus non sono potuto partire e andare a casa mia, in Massachusetts dove vado sempre alla fine delle riprese di Don Matteo per stare un po’ con mio figlio che vive lì e salutare gli amici“, spiega l’attore. Da anni, Terence Hill interpreta Don Matteo che è sicuramente il prete più amato della televisione italiana. Di fronte al momento di difficoltà che sta vivendo l’Italia, Don Matteo non avrebbe dubbi su cosa dire ai suoi fedeli: “li esorterebbe a stare a casa e ad ascoltare ciò che dice Papa Francesco. E poi gli consiglierebbe di approfittare di questo periodo in cui dobbiamo stare a casa per riflettere. Così quando usciremo avremo maggiore consapevolezza e, forse, maggiore serenità per affrontare la vita”, afferma l’attore.
TERENCE HILL: “VORREI DON MATTEO SIMILE AL COMMISSARIO MONTALBANO. 5 FILM ALL’ANNO”
Terence Hill è pronto ad indossare nuovamente i panni di Don Matteo che, da vent’anni, indossa sempre la stessa tonaca nonostante, nel tempo, siano state cucite altre tonache. Per il futuro della fiction più amata dal pubblico di Raiuno, Terence Hill si auguri di poter lavorare ancora a Nino Frassica che, dalla prima stagione interpreta il Maresciallo Cecchini, così come di ritrovare anche Natalina, Pippo e la capitana Anna Olivieri che è interpretata da Maria Chiara Giannetta e che è orai entrata nel cuore dei telespettatori. Per il futuro dela fiction, tuttavia, Terence Hill si propone di cambiare la programmazione rinunciando alle dieci puntate per poter realizzare dei veri e propri film in modo da poter regalare al pubblico episodi nuovi ogni anno. “Per la prossima stagione vorrei suggerire di cambiare la struttura della serie e renderla simile a quella del Commissario Montalbano che esce con due nuovi film ogni anno” – spiega. Poi aggiunge: “La mia idea è realizzare cinque film per volta. In questo modo anche i tempi di lavoro si ridurrebbero e il pubblico avrebbe un Don Matteo ogni anno”.