Hanno fatto il giro del web le immagini della ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, commossa mentre annunciava in diretta tv la sanatoria dei migranti. Una reazione che ha diviso a metà l’Italia, con i leader dell’opposizione, a cominciare dal numero uno della Lega, Matteo Salvini, e dalla segretaria di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che hanno commentato con indignazione le lacrime dell’esponente del governo. Dall’altra, invece, chi ha difeso a spada tratta l’operato della Bellanova, come ad esempio Matteo Renzi, che attraverso un tweet breve ma conciso, ha commentato: “Fiero e orgoglioso delle battaglie di Teresa Bellanova”. In appoggio alla Bellanova anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che intervenendo durante la conferenza ha spiegato: “Grazie a Teresa Bellanova, anche per la passione che mette nel suo lavoro…”. Nella storia della politica italiana sono divenute famose le lacrime dell’ex ministra Fornero quando comunicava la riforma delle pensioni del governo Monti, mentre, oltre i confini, noto il pianto di Hillary Clinton durante le primarie Dem del 2008. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TERESA BELLANOVA PIANGE PER ACCORDO MIGRANTI, SALVINI: “E’ COME LA FORNERO”

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato polemicamente le lacrime del ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, riguardo la legge che dovrà regolarizzare gli immigrati al lavoro nei campi. “Assistenzialismo, burocrazia, statalismo e pochi soldi a pioggia, senza una idea di sviluppo del Paese“, questo il giudizio di Salvini sul Decreto rilancio, ma è sul ministro Bellanova che arrivano i commenti più duri: “Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno“. Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, si accoda: “Bellanova commossa? Sono basita, italiani piangono aspettando un aiuto che non è arrivato mai“. “A preoccuparmi sono le lacrime degli italiani”, chiude il coro di critiche dell’opposizione Mariastella Gelmini. (agg. di Fabio Belli)



TERESA BELLANOVA PIANGE, “STATO PIU’ FORTE DEL CAPORALATO”

Correva l’anno 2011 quando la ministra Elsa Fornero scoppiava a piangere in conferenza stampa parlando delle misure di austerity. Oggi è accaduto a Teresa Bellanova, ministro dell’Agricoltura, parlando del Dl Rilancio e in particolare delle misure di cui si è occupata personalmente. Quando ha preso la parola durante la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, ha trattenuto a stento le lacrime parlando della regolarizzazione dei migranti, inserita nel Decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei ministri. «Per qualcuno può essere un punto secondario, per me, per la mia storia è un punto fondamentale e mi riferisco all’articolo 110 bis». Appena ha fatto riferimento all’articolo la voce le se è rotta per la commozione. «Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili. Da oggi vince lo Stato perché è più forte della criminalità e del caporalato». Aveva appena finito di parlare del settore dell’Agricoltura, a cui sono destinati 1 miliardo e 150 milioni di euro a sostegno della filiera agricola.



TERESA BELLANOVA PIANGE, INTERVIENE CONTE

La commozione in diretta della ministra Teresa Bellanova ha colpito anche il premier Giuseppe Conte, che riprendendo la parola ha voluto commentare l’episodio ed evidenziare la sua condivisione riguardo anche le misure sull’agricoltura. «Grazie a Teresa Bellanova, anche per la passione che mette nel suo lavoro», ha dichiarato il presidente del Consiglio. Ma la ministra Bellanova si era già espressa al termine del confronto della maggioranza, parlando di una vittoria della «dignità degli uomini e delle donne, di persone che vivono in una situazione di grande difficoltà e che potranno adesso chiedere tutele nel proprio lavoro». Aveva salutato quindi con soddisfazione l’intesa per l’emersione del lavoro in nero di agricoltori, colf e badanti. «Un paese civile e democratico aveva il dovere di farlo», aveva aggiunto, spiegando di aver chiesto alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo «di attivare una piattaforma per mettere in contatto le aziende agricole con chi vuole lavorare. Le richieste sono tantissime e va benissimo, più saranno i cittadini italiani che andranno a lavorare e prima risolveremo l’emergenza di manodopera nell’agricoltura».