La famiglia di Teresa Buonocore continua a portare avanti l’esempio di “mamma coraggio”. La donna, uccisa 10 anni fa dai sicari ingaggiati dal pedofilo che aveva denunciato per l’abuso della figlia di 8 anni, è ben ricordata dalla figlia Alessandra, che ha deciso di battersi in prima persona. Intervenuta ai microfoni di Storie Italiane, la sorella di Teresa ha raccontato: «Sono ragazze serene per quanto possano esserlo, sono molto intelligenti e si affacciano alla vita con la giusta serenità. Non sono arrabbiate per queste vicende che le hanno viste coinvolte, ora devono pensare al futuro». Pina ha poi aggiunto: «Io imparo da loro e attraverso loro vedo Teresa ogni giorno».



OMICIDIO TERESA BUONOCORE: NESSUN RISARCIMENTO ALLA FAMIGLIA

Il magistrato Carlo Spagna ha aggiunto sul caso dell’omicidio di Teresa Buonocore: «La vicenda dal punto di vista processuale è stata molto semplice, dopo due ore dall’esecuzione dell’omicidio le forze dell’ordine avevano già individuato gli autori materiali. Portati in questura confessarono e indicarono il mandante, ricostruendo l’intera vicenda. Per la collaborazione prestata, i killer sono stati condannati a 22 e 18 anni di reclusione. Il mandante è stato condannato all’ergastolo, sentenza confermata in Appello e Cassazione. I tre soggetti attualmente sono in carcere e scontano la pena, per il mandante l’ergastolo dovrebbe essere mantenuto senza alcuno sconto di pena». La famiglia della vittima non ha mai ricevuto un risarcimento per quanto accaduto e la sorella Pina ha voluto fare un appello: «Speriamo non ci siano altre vicende giudiziarie come la nostra, la mia famiglia ha subito doppia violenza: la violenza da un pedofilo e l’omicidio di una donna. Vanno tutelati gli orfani, come i miei nipoti, perché i risarcimenti possono dare tranquillità per studi, progetti o qualsiasi altra cosa».

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