TERESA VERGALLI SI RACCONTA A “LE RAGAZZE”

Teresa Vergalli sarà una delle protagoniste dell’appuntamento di questa sera con “Le Ragazze”, in onda questa domenica sera, in prime time su Rai 3 (ore 21.20): il programma condotto da Francesca Fialdini infatti, tra le varie ospiti al femminile su cui accenderà i riflettori nell’appuntamento che ci accingiamo a vedere, tutte di estrazione sociale e culturale differente tra di loro, racconterà la storia di una delle protagoniste del Novecento italiano e soprattutto della Resistenza, nel corso della quale era conosciuta col nome in codice di Annuska. Ma cosa sappiamo di questa coraggiosa ex staffetta, che il prossimo ottobre spegnerà novantasei candeline, e della sua eroica storia?



Classe 1927 e nata in quel di Bibbiano, negli anni della sua infanzia Teresa Vergalli crebbe in una famiglia contadina e assistette da piccola all’arresto del padre nel 1933, amnistiato qualche mese dopo da parte del regime fascista: allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, quando ancora frequentava i banchi di scuola, cominciò ad aiutare il genitore, molto attivo nella Resistenza e con legami col neonato Comitato di Liberazione Nazionale distinguendosi come una delle tante figure giovani e oggi sconosciute che diedero il loro contributo nel combattere il nazi-fascismo: anche per questo motivo, non potendo più frequentare la scuola, dal 1944 partecipò più attivamente alla lotta come staffetta per i partigiani, percorrendo la Via Emilia per recapitare messaggi e importanti documenti ai vari responsabili militari, ma anche scortando alcuni di loro nei loro tragitti.



TERESA VERGALLI, STAFFETTA PARTIGIANA: “NORMALE ESSERE ANTIFASCITI QUANDO…”

Nonostante abbia rappresentato un’importante figura della Resistenza, Teresa Vergalli alias Annuska in vita sua non ha mai sparato un colpo di arma da fuoco e l’unica rivoltella che portava sempre con sé, come raccontò in seguito, le serviva solamente per uccidersi nella malaugurata ipotesi che fosse finita nelle mani dei nazifascisti. E nel corso dell’ospitata a “Le Ragazze”, la diretta interessata non si soffermerà solamente sugli anni di guerra, ma anche sulla sua vita una volta che il conflitto era terminato e quello del regime mussoliniano diventò solo un ricordo del passato: infatti nel corso degli anni la Vergalli è stata sempre impegnata in diverse organizzazioni femminili, tra cui l’Unione Donne Italiane, oltre che in politica, decidendo anche di dedicarsi all’insegnamento, continuando gli studi Magistrali e diventando maestra elementare a Roma.



“Quando cominciarono i bombardamenti (…) mio padre mi diceva di restare a casa e di continuare a studiare ma io, a 16 anni, volevo contribuire a cambiare il mondo” ha ricordato la Vergalli, oggi pensionata da tempo, nel corso delle varie interviste rilasciate, spiegando che, col rumore dei bombardamenti e le scuole chiuse, voleva combattere le angherie e i soprusi a cui era sottoposta la popolazione italiana, stremata dagli anni del regime fascista e anche dalla violenza delle rappresaglie dell’esercito tedesco nel nostro Paese. “La nostra coscienza era alimentata da queste sensazioni, ed era normale essere sfacciatamente antifascisti” aveva spiegato ricordando i rastrellamenti, le pubbliche esecuzioni in piazza e i saccheggi perpetrati dagli invasori. L’ex staffetta ha scritto anche un romanzo, intitolato “Un cielo pieno di nodi” in cui racconta quell’esperienza e anche “Storie di una staffetta partigiana”, in cui proprio come faceva durante la guerra, consegna un messaggio alle nuove generazioni per una sorta di passaggio di consegne generazionale.