Paura fuori dalla stazione Termini, a Roma, dove un pregiudicato ghanese, Ahmed Brahim, ha seminato il panico brandendo un coltello. Un poliziotto, intervenuto con altri colleghi e militari dell’Esercito impegnati nell’operazione Strade Sicure, ha sparato per fermarlo, ferendolo ad una gamba. L’uomo è stato ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Umberto I. Non è grave ed è stato già operato alla coscia sinistra per la ferita. Ora è piantonato in stato di arresto per minacce e resistenza a pubblicato ufficiale e porto abusivo d’arma propria. Inoltre, è accusato di tentato omicidio. L’allarme è scattato alle 19:30 di ieri, quando un addetto alla sicurezza aziendale di Ferrovie ha notato l’uomo col coltello in pugno all’esterno di un locale pubblico poco fuori da Termini. Sono quindi intervenuti alcuni agenti della Polfer che hanno inseguito il 44enne che li minacciava col coltello e che in un caso ha sferrato un fendente per colpire un agente, secondo quanto riportato da Roma Today.



I poliziotti hanno estratto i manganelli e lo hanno circondato, alla fine è stato colpito alla gamba con un colpo di pistola ed è caduto a terra. Non è chiaro se avesse aggredito o minacciato qualcuno prima del loro intervento, ma sono in corso indagini della Polfer.

GHANESE GIÀ NOTO A FORZE DELL’ORDINE

In Rete da ieri circolano video dell’operazione su cui potrebbero essere aperte due inchieste. Una della procura, l’altra del Viminale, per capire se sia stata seguita la giusta procedura. Il ghanese era già noto alle forze dell’ordine. Si era infatti reso responsabile di episodi per i quali era emersa in maniera evidente la sua pericolosità sociale. In passato aveva danneggiato alcune statue sacre di alcune chiese di Roma e manifestato atteggiamenti di odio nei confronti della religione cristiana. Nell’aprile 2020 era stato sorpreso più volte in piazza San Pietro e denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, oltre che per offesa a confessione religiosa. Questo mese è stato denunciato per danneggiamento e lesioni per un lancio di bottiglie contro il centro islamico di via San Vito a Roma. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, non è stato possibile eseguire l’espulsione, in quanto sono emerse difficoltà in merito all’attribuzione della nazionalità a causa della mancata conclusione di procedure di riconoscimento presso le Autorità Consolari del Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria e Ghana che erano state avviate nel 2017.



Leggi anche

Elena Pantaleo, kickboxer derubata della borsa a Roma/ “L'ho ripresa da sola, nessuno mi ha aiutata”