Come spegnere la candelina sulla torta del suo secondo compleanno. Con una scelta spettacolare, in contrasto con il suo stile sottotono da studioso di dossier, il Sindaco Gualtieri, in diretta dall’Auditorium durante la presentazione dei risultati e cantieri dei primi due anni del suo mandato, ha cliccato sullo schermo per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di gara per la realizzazione del termovalorizzatore. L’impianto rientra nelle infrastrutture del Piano Rifiuti presentato dal Sindaco nominato nel frattempo Commissario di governo in materia di rifiuti dell’area metropolitana, e che lo scorso maggio aveva prodotto un’unica manifestazione d’interesse da parte di un consorzio di imprese internazionali con Acea capofila, che indicava come dovrà essere il progetto definitivo dell’impianto per la trasformazione in energia di 600 mila tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati. Quelli, per intenderci, che non possono essere indirizzati alle filiere di riciclo della carta, vetro, plastica.
Il termovalorizzatore sarà realizzato in base alla formula del project financing. Ovvero non saranno le casse pubbliche a pagarne la costruzione che sarà invece finanziata dai vincitori della gara attraverso gli introiti ottenuti della tariffa di conferimento dei rifiuti e dal ricavo della vendita di energia elettrica e teleriscaldamento, per la durata della concessione, che ha una durata di 33 anni e 5 mesi.
Il termovalorizzatore, dotato anche di un impianto solare per una capacità di 83 MW, produrrà annualmente 666 GWh di elettricità ceduta per il 90% e il resto per autoconsumo. L’impianto è anche predisposto per fornire annualmente 237 MWh di energia termica a terzi per teleriscaldamento. Il termovalorizzatore a Santa Palomba è affiancato da un impianto di cattura della CO2 e da una linea di trattamento delle ceneri residuali dal processo di incenerimento dei rifiuti.
La tariffa di conferimento a base d’asta è 185 euro a tonnellata per una potenza di smaltimento di 600 mila tonnellate di rifiuti domestici indifferenziati l’anno. Con l’impianto più moderno e meno inquinante d’Europa, Roberto Gualtieri assicura un taglio del 90% dell’attuali emissioni legate alla gestione dei rifiuti di Roma Capitale, ma oltre ai benefici ambientali c’è da aspettarsi anche un risparmio sulla Tari già a partire dal 2026. I romani pagano una tassa per i servizi ambientali tra le più alte d’Italia per un servizio scadente. Ciò sarà ottenuto grazie all’azione congiunta di una lotta senza quartiere all’evasione della Tari (finora riscossa sola a circa il 50%) e all’avvio a regime di tutti gli impianti previsti dal Piano Rifiuti che “porteranno a una riduzione significativa dei costi di trattamento e un aumento dei ricavi di vendita dei materiali differenziati”, ha spiegato il Primo cittadino.
Un anno e mezzo di lavoro intenso, ha ricordato l’Assessora Sabrina Alfonsi sul suo profilo Facebook, comincia a tradursi in fatti concreti per rendere Roma rispettosa della gerarchia europea sui rifiuti che richiede di evitare il ricorso alle discariche. Il bando prevede sei mesi di tempo per i soggetti interessati per la presentazione delle offerte che saranno aperte il 18 maggio. L’impianto entrerà in funzione entro il 2026.
L’annuncio di giovedì scorso, fatto a una platea composta dall’intera nomenclatura del Pd, in assenza però della Segretaria Schlein, ha riacceso le polemiche e il terrorismo psicologico sui presunti pericoli per la salute umana collegati alla presenza di codesti impianti. L’Assessore ha annunciato che al pari di quanto è stato fatto in altri comuni dove operano dei termovalorizzatori di recente costruzione, sarà effettuato uno screening preventivo su base volontaria dello stato di salute dei residenti dell’area che verrà periodicamente monitorato nel tempo con l’impianto in funzione. In nessuno di questi monitoraggi ci sono stati dei segnali di incremento significativo di patologie.
L’avvio è dato anche se pende a fine mese la sentenza del Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste assieme ai sindaci dei comuni limitrofi. Sarà anche costruito con le più avanzate tecnologie del settore, rimane il fatto che il rendering mostrato in anteprima all’Auditorium è di una bruttezza del peggior stile sovietico. Il Comitato Daje, una rete civica di cittadini che militano in favore del termovalorizzatore per Roma, aveva chiesto che l’impianto fosse anche un capolavoro di architettura industriale: qualificando dal punto estetico l’area prescelta di Santa Palomba e con qualche destinazione per uso ricreativo.
Piuttosto che un banale edificio funzionale, qualcuno immagina un adiacente stabilimento termale alimentato dai 2.000 GWh termici annualmente prodotti dagli scarti, sul solco della tradizione della Roma Antica.
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