La Terra sta diventando sempre più salata a causa delle azioni dell’uomo. È evidente dal suolo, dall’aria ma soprattutto dalle acque dolci. A rivelarlo, come riportato dal Washington Post, è uno studio condotto e pubblicato su Nature Review Earth & Environment. “L’inquinamento salito è il problema più noioso ma contemporaneo del nostro pianeta”, ha affermato il principale autore Sujay Kaushal, geologo dell’Università del Maryland.



I sintomi al momento infatti non condizionano la nostra esistenza, almeno all’apparenza. In realtà, il fenomeno è grave. Negli ultimi cinquant’anni, gli ioni di sale sono aumentati nei fiumi poiché le persone hanno iniziato a utilizzare e produrre più sali, afferma lo studio. I ricercatori hanno scoperto che in tutto il mondo circa 2,5 miliardi di acri di suolo – un’area estesa quanto gli Stati Uniti – sono diventati più salati. Il motivo è da ricondurre ai comportamenti della popolazione. “Utilizziamo l’acqua per tutto, dalla coltivazione dei raccolti ai processi industriali, fino al riscaldamento e al raffreddamento. In quest’acqua c’è il sale, che influisce sui processi”, ha svelato l’esperto.



Terra sta diventando sempre più salata per colpa dell’uomo: il fenomeno

È da precisare che il sale è un componente naturale e necessario della Terra, poiché protagonista di processi naturali. Gli esseri viventi ne assorbono piccole porzioni per aiutare a regolare le funzioni quotidiane. Il sale in eccesso si fa trasportare dalle molecole d’acqua, penetrando nelle falde acquifere, nel suolo e negli oceani. Negli ultimi decenni, tuttavia, le attività umane hanno alterato questo normale ciclo del sale. Ad esempio attraverso l’agricoltura, l’estrazione mineraria, l’edilizia, il trattamento delle acque e delle strade e altre attività industriali. È sufficiente pensare che negli Stati Uniti il 44% del sale consumato in un anno è stato usato per sbrinare le vie delle città e successivamente si è riversato negli scarichi.



“L’entità con cui abbiamo alterato uno dei cicli naturali della Terra è allarmante. Stiamo ridistribuendo il sale dove non dovrebbe esserci, come in molti dei nostri laghi, ruscelli, fiumi e zone umide che ci forniscono acqua potabile, attività ricreative e pesci. Dovremmo tutti chiederci cosa accadrebbe se non avessimo accesso all’acqua dolce”, ha affermato l’ecologo Bill Hintz. Oggi quest’ultima rappresenta soltanto il 3% di quella sul pianeta.