LA FEMMINISTA MARINA TERRAGNI SI SCAGLIA CONTRO L’UTERO IN AFFITTO

«Se dici che l’utero in affitto è una fake news, che i bambini non hanno diritti eccetera, sei alla frutta. Ma anche il movimento Lgbt ne ha le palle, le tasche piene»: come sempre senza peli sulla lingua Marina Terragni, arci-femminista fuori dai “canoni del politicamente corretto”, nella lunga intervista a “Il Giornale” sulla polemica legata all’utero in affitto. Dopo lo stop del Prefetto di Milano contro il sindaco Beppe Sala per le trascrizioni anagrafiche dei figli di coppie gay – e dopo soprattutto lo stop del Senato al regolamento Ue sul certificato di filiazione in quanto «aggira la norma sulla maternità surrogata» – lo scontro politico si fa molto acceso con diverse proposte di legge che in Parlamento proveranno a riaffermare il potenziale “diritto” della GPA (per il momento vietato per legge).



Da Alessandro Zan al M5s, da Elly Schlein fino a PiùEuropa con Magi: l’attacco è contro il Governo Meloni accusato di non voler difendere i diritti dei bambini e delle coppie omogenitoriali; di contro, la Ministra della Famiglia Roccella ha ricordato come le opzioni per le adozioni dei figli in coppie gay sono possibili tramite stepchild adoption. Secondo Marina Terragni però la sinistra avrebbe perso il lume della ragione per una mera battaglia ideologica: «balle sulla maternità surrogata, l’esempio più lampante della sottrazione dei figli alle donne». Per l’attivista e scrittore, i diritti dei bambini con l’utero in affitto «sono violati, li viola chi chiede la trascrizione integrale degli atti di nascita». Per Terragni il diritto di restare con la mamma viene di fatto eliminato con questa eventuale legge a ‘vantaggio’ della maternità surrogata: «La creatura percepisce lei come la mamma, non è difficile da capire. Il superiore diritto del bambino è stare con chi l’ha partorito, nel cui corpo è venuto al mondo. Il secondo diritto del bambino è alla verità sulle proprie origini. Non gli si può raccontare le balle». Il punto è non raccontare fandonie con una realtà che non esiste, si fa durissima ancora Marina Terragni: «Se io madre single dico che mio figlio è tuo io vengo perseguita. Non si capisce per quale ragione se due uomini dicono che il figlio è loro devono avere una corsia preferenziale».



TERRAGNI: “ABBIAMO CERCATO DIALOGO MA PD L’HA SEMPRE NEGATO”

Secondo la femminista Marina Terragni i diritti sono tutti già garantiti per legge e non vi sono storture: di contro invece, «Il femminismo radicale è convinto che lo sfruttamento delle donne e il mercato dei bambini vada perseguito ovunque, anche all’estero». Attacco viene diretto contro le femministe di “Non una di meno” che rischiano con le loro posizioni di avallare «la prostituzione libera delle donne» che «mettano al mondo figli per gli altri per 10mila euro… chiedilo a loro, non è femminismo, è transfemminismo, al servizio della comunità Lgbt+».



Uno degli ulteriori problemi della GPA è la cosiddetta “riduzione embrionale”: in pratica, se vengono impiantati 3 embrioni e crescono 3 feti, ma la coppia ne vuole solo 2, «il terzo va soppresso, anche se la gestante non vuole. Non ha proprietà sul feto». La sinistra di questo però non parla e non vuole neanche dialogare, attacca in conclusione Terragni sempre su “Il Giornale”: «Il femminismo vero ha cercato un dialogo, non c’è stato concesso un dialogo con Enrico Letta, le donne del Pd, Alessandro Zan o Monica Cirinnà. Mai… mai». Alla comunità LGBT, chiosa la femminista, non frega nulla della maternità surrogata: «Sarebbe anche ora che i gay dicessero che non è omofobia non trascrivere gli atti di nascita da utero in affitto».