La Protezione Civile ha recentemente definito la zona rossa che delimita l’area di pericolo in caso di terremoto ai Campi Flegrei, presentata dal ministro Nello Musumeci. Per rientrare nell’area di allerta maggiore sono stati considerati soprattutto dei parametri, ovvero la presenza di eventi sismici con una magnitudo superiore ai 2 gradi sulla scala Richter e il sollevamento del suolo di almeno 10 centimetri dal 2015 (20 considerando i dati precedenti al 2006).



Complessivamente, la zona rossa in caso di terremoto ai Campi Flegrei interesserà 84.961 persone e 15.516 edifici: tra il comune di Bacoli (9.933 persone e 2.604 strutture), i quartieri napoletani di Bagnoli, Soccavo, Pianura, Fuorigrotta e Posillipo (30.389 abitanti e 3.332 edifici) e il comune di Pozzuoli (44.639 persone e 9.580 edifici). Un segnale positivo secondo il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, che sottolinea come “dopo la confusione e l’allarmismo dei giorni scorsi, si è ribadito che il livello di allerta resta giallo”, mentre si gettano già le basi per l’eventuale istituzione della zona rossa ai Campi Flegrei in caso di terremoto.



Terremoto ai Campi Flegrei: gli altri interventi oltre alla zona rossa

La zona rossa in caso di terremoto ai Campi Flegrei, però, rappresenta solamente una delle misure messe in campo dalla Protezione civile che, è importante sottolinearlo, saranno in parte applicate solo in caso di emergenza. Pertanto, nessun cittadino verrà fatto evacuare, fuorché le osservazioni degli esperti non disegneranno il rischio di un evento bradisismico di particolare intensità che potrebbe anche causare un’eruzione.

Oltre alla zona rossa, infatti, in caso di terremoto ai Campi Flegrei verrà anche disposta l’evacuazione dei tre ospedali presenti nell’area, con i pazienti che confluirebbero al Caldarelli di Napoli. La Protezione civile, inoltre, ha chiesto ad Arpa Campania di monitorare i livelli di Co2 emessi dalle fumarole del vulcano, dannosi per la popolazione e sempre più massicci. Inoltre, all’interno del nuovo piano della Protezione civile si evidenzia anche come la zona rossa ai Campi Flegrei, che sarà sgomberata in caso di terremoto, avrà la priorità dal punto di vista delle verifiche strutturali, della messa in sicurezza della popolazione e della messa a terra degli investimenti fatti dal governo. Un piano con il quale si rafforzeranno anche gli interventi di realizzazione delle infrastrutture utili tanto all’apertura di vie di fuga, quando all’abbattimento delle barriere e alla messa in sicurezza degli edifici.