Negli ultimi sette giorni si sono verificate ben 187 scosse di terremoto nella zona dei Campi Flegrei, un numero decisamente importante, che fanno una media di circa 25 movimenti tellurici ogni giorno, alcuni pressochè impercettibili altri un po’ meno. La magnitudo massima, come fatto sapere dall’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stata di 3,7 gradi sulla scala Richter, ed è stata localizzato alle ore 13:25 di venerdì scorso, 10 maggio. Inoltre, del totale delle scosse di terremoto individuate, 105 sono avvenute durante 4 sciami sismici, facendo quindi tremare continuamente il suo nella zona flegrea.
Per quanto riguarda invece il fenomeno del bradisismo, l’Osservatorio Vesuviano specifica che dall’inizio dell’anno, quindi dall’1 gennaio 2024, il suolo si è sollevato di 7 centimetri, così come viene specificato nell’ultimo bollettino settimanale di monitoraggio relativamente al periodo fra il 6 e il 12 maggio scorso.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: SUOLO SU DI 20 MM NELL’ULTIMO MESE
Nel corso dell’ultimo mese il suolo si è invece sollevato di circa 20 millimetri al giorno, mentre il sollevamento registrato presso la stazione Gnss del Rione Terra, il centro storico di Pozzuoli, è stato di circa 25 centimetri dal primo gennaio del 2023, ma di 7 centimetri (come detto sopra), nel corso di quest’anno. Da gennaio 2024 ad inizio aprile il fenomeno della deformazione del suolo ai Campi Flegrei è stato di 10 millimetri al mese, con due sollevamenti significativi registrati fra il 9 e il 10 aprile (un centimetro), e un altro mezzo centimetro fra il 15 e il 16 dello scorso mese.
“Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica – fa sapere ancora l’Osservatorio Vesuviano – non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”. Intanto è rilevante quanto sottolineato da L’Unità che precisa come grazie ad un metodo scientifico, digitale e innovativo, si è potuto ricostruire l’interno del vulcano che si trova sotto i Campi Flegrei. In particolare si è potuti scendere fino a sei chilometri di profondità nella famosa caldera.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: L’INTERESSANTE STUDIO INGV-UNIVERSITÀ BICOCCA
E’ quanto è stato reso possibile grazie allo studio “Tracking transient changes in the plumbing system at Campi Flegrei Caldera” realizzato da un gruppo di ricercatori dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, e che è stato pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters di Elsevier.
Per effettuare questo importante lavoro i ricercatori hanno utilizzato una tecnica che si basa sull’approccio probabilistico non lineare alla risoluzione del problema tomografico; in sostanza hanno analizzato il rapporto fra la velocità delle onde P e il loro rapporto con le onde S, permettendo così di capire la velocità crostale fino ad una profondità appunto di 6 chilometri sotto il livello del mare, dove i precedenti studi non erano mai riusciti ad arrivare. Si tratta quindi di uno studio eccezionale in materia che permetterà agli addetti ai lavori di capire ancora di più il comportamento del vulcano ai Campi Flegrei.