Le continue scosse di terremoto ai Campi Flegrei hanno indotto il governo a intervenire presentando un apposito Dl sul tema, con l’obiettivo di adeguare il piano di evacuazione e nel contempo di informare la popolazione che abita nella zona flegrea, oltre che ovviamente mettere a disposizione le risorse necessarie. Nelle scorse ore il Consiglio dei ministri ha approvato il Dl Campi Flegrei, mettendo a disposizione 52 milioni di euro, anche se nessun fondo proviene dalla regione Campania. Nel Dl viene specificato che Saranno necessari tre mesi per elaborare un piano di evacuazione “speditivo” e 30 giorni per costituire una “struttura di supporto” alle dirette dipendenze del capo del Dipartimento di Protezione civile e il ministro per la Protezione Civile, Musumeci, ha commentato: “Passiamo da emergenza a seria prevenzione”. Avverrà poi l’allestimento di aree e strutture temporanee per l’accoglienza alla popolazione in caso di necessità. Ci sarà un piano “straordinario” di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico. I fondi saranno impegnati anche per attività di comunicazione rivolte alla popolazione con segnaletica, incontri periodici anche nelle scuole e corsi di formazione per i giornalisti. Lo scopo è quello di sensibilizzare gli abitanti della zona per non farsi trovare impreparati in caso di emergenza



Nel frattempo continuano i pareri degli esperti, e l’ultimo è quello del professore di petrologia magmatica del Politecnico di Zurigo, Olivier Bachmann, intervistato dal quotidiano svizzero in lingua tedesca Blick. Ovviamente la vicina terra elvetica sta guardando con interesse a ciò che accade ai Campi Flegrei, anche se l’esperto ha rassicurato «Al momento non ci sono indicazioni che il magma stia risalendo», aggiungendo che comunque «Non sappiamo cosa accadrà in seguito». Difficile quindi prevedere delle tempistiche soprattutto in merito ad una possibile eruzione: «Possono passare altri 1.000 anni prima della prossima eruzione. Ma può anche avvenire molto rapidamente». Lo scenario peggiore sarebbe quello di una cosiddetta “super eruzione”, e in quel caso bisognerebbe evacuare ben 4 milioni di persone nel giro di pochissimo tempo, in quanto l’intera zona di Napoli potrebbe finire sotto le ceneri.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI: “SUPER ERUZIONI SONO CASI MOLTO RARI”

Ma non finisce qui perchè un evento di tale portata andrebbe ad influire sul clima mondiale con delle conseguenze incalcolabili, così come accaduto nel 1883 in Indonesia, la più grande eruzione moderna mai avvenuta che ha gettato nel buio totale per diversi giorni alcune zone della Terra. In ogni caso l’esperto dell’ETH rassicura: «Queste super eruzioni sono estremamente rare e altamente improbabili».

Non c’è quindi alcun motivo per farsi prendere dal panico, tra l’altro negli ultimi giorni lo sciame sismico sembrerebbe essersi placato, quasi come una risposta all’allarme generalizzato che si è diffuso in queste settimane in Italia. La speranza è ovviamente che non accada nulla ma il governo vuole farsi trovare pronto e il Decreto Legge apposito va proprio in tale direzione.