Nella giornata di ieri il ministro per la protezione civile Nello Musumeci, ha ribadito la possibilità di un innalzamento del livello di allerta da giallo ad arancione nella zona dei Campi Flegrei per via delle continue scosse di terremoto. Cosa succederebbe in caso il “passaggio” si verificasse? Secondo il Corriere della Sera “Si rischia uno scenario disastroso senza precedenti”, per i costi economici del nuovo livello di allarme che potrebbero avere effetti molto pesanti sulle casse dello Stato, oltre che su turismo e attività economiche del territorio, come temono i sindaci. Il piano di evacuazione per rischio vulcanico, messo a punto da anni dal Dipartimento della Protezione Civile, prevede un contributo economico da parte dello Stato per tutte quelle persone che una volta dichiarata l’allerta arancione intendono lasciare di propria volontà e con mezzi propri dalle loro abitazioni. Esse, spiega il documento della Protezione civile – “potranno trasferirsi presso una sistemazione alternativa ricevendo un contributo economico da parte dello Stato”.
Nei sette comuni della zona flegrea ci sono circa 500mila abitanti, e il quotidiano di via Solferino si domanda lecitamente: “Quanti sarebbero disposti a rimanere nelle loro abitazioni su un vulcano attivo, sapendo che l’eventuale innalzamento del livello di allarme indica l’aumento delle probabilità di eruzione?”. Potrebbero quindi essere moltissime le persone che sceglierebbero di allontanarsi dai Campi Flegrei, contando soprattutto sul contributo economico statale.
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Il contributo comunque non è chiaro, visto che nessuno sa dire al momento a quanto ammonti, in ogni caso un nuovo livello di allerta avrebbe dei costi altissimi e non si sa dove verrebbero reperite le risorse necessarie. L’allerta arancione avrebbe anche degli effetti sulle strutture pubbliche visto che andrebbero sgomberate strutture ospedaliere, case di cura e carceri, e in particolare andrebbero trasferiti i pazienti del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, del San Paolo di Fuorigrotta, del Fatebenefratelli di Posillipo, nonché di cinque strutture residenziali per anziani e di sei case di cura private accreditate.
Trasferiti anche i detenuti del penitenziario minorile di Nisidae le detenute del carcere di Pozzuoli, senza dimenticare i possibili problemi allo stadio Maradona per lo svolgimento delle partite del Napoli per questioni di sicurezza.