Torna il nostro focus quotidiano sulle scosse di terremoto ai Campi Flegrei, movimenti tellurici che negli ultimi mesi si sono fatti sempre più intensi anche se, da ottobre scorso, la frequenze dei sismi si è decisamente ridotta sia in quantità che in intensità. La prima cosa da sapere è che stamane è giunto il via libera al Decreto Campi Flegrei al Senato, con 79 voti favorevoli, un contrario e 61 astenuti (le opposizioni). Il provvedimento era già stato approvato dalla Camera ed ora si avvia a diventare legge. Per quanto riguarda la situazione generale nella zona, come vi ricordiamo spesso e volentieri, continua comunque ad essere monitorata, e gli addetti ai lavori hanno gli occhi, ma soprattutto le strumentazioni, puntate 24 ore su 24 ore sulla zona dei Campi Flegrei, con l’obiettivo di registrare una eventuale scossa di terremoto anomala che possa provocare danni.
Nel frattempo, come riferisce Euronews, sono già arrivati i primi fondi a sostegno dei comuni interessati dall’attività vulcanica, leggasi quelli di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, 4 milioni di euro destinati a coprire le richieste della Protezione civile. In ogni caso il governo di Giorgia Meloni ha promosso altri fondi, così come fatto sapere lo scorso 28 novembre dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, anche se non è stato approvato il Bonus Sisma che i primi cittadini della zona interessata avrebbero voluto.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, LE PAROLE DI GIULIVO E DI VITO
Intanto è uscito allo scoperto il direttore della Protezione civile della Regione Campania, Italo Giulivo, che ha spiegato che: “Non vogliamo rassicurare la popolazione, ma farle sapere qual è il problema in modo che ne sia consapevole”. Così invece Mauro Antonio Di Vito, noto direttore dell’Osservatorio vulcanico per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): “A settembre abbiamo avuto più di mille terremoti in un mese. Naturalmente la maggior parte dei terremoti è di bassissima magnitudo, con qualche evento che arriva e che è arrivato a magnitudo tre otto; quattro, anche quattro punto due”.
E ancora: “Adesso il processo si è rallentato. Ma sappiamo che questo può cambiare. Noi possiamo solo continuare a monitorare con la massima attenzione l´area”. Al momento le autorità hanno deciso di mantenere, giustamente, il livello di allerta dell’area a basso rischio, con il bollino giallo anche perchè un passaggio alla zona arancione, come già specificato in passato, sarebbe disastroso per le casse dello stato, che potrebbe trovarsi costretto a pagare tutti quei cittadini che vorrebbero abbandonare la zona Flegrea, così come previsto dal piano di allerta.