Torna la paura ai Campi Flegrei a seguito della violenta scossa di terremoto di ieri. Alle ore 13:46 la zona della caldera è tornata a tremare con una magnitudo senza dubbio importante, leggasi 4.0 gradi sulla scala Richter. Non è stato battuto il record di 4.4 gradi dello scorso 20 maggio, ma ci si è andati molto vicini, facendo tornare gli incubi di un passato di certo non dimenticato. A complicare la situazione, una nuova frana, questa volta avvenuta in quel di Bacoli, a pochi chilometri dall’epicentro della scossa di terremoto ai Campi Flegrei.
Dopo quella di un paio di settimane fa a Monte di Procida, un altro episodio di smottamento, tutto sommato simile. Gli esperti avevano spiegato che l’evento frana e quello terremoto non erano collegabili, ma è logico pensare che in una zona dove la situazione idrogeologica è complicata di per se, questi continui movimenti tellurici non facciano così bene.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: LE FRANE SONO COLLEGATE?
In ogni caso la Protezione Civile ha fatto scattare tutti i controlli del caso e non ha rilevato alcun danno sia nella zona dei Campi Flegrei, sia a Bacoli, dove anche in questo caso nessuna persona è rimasta coinvolta. Oggi la situazione nella zona flegrea non segnala alcuna scossa dopo lo sciame sismico di ieri ma ormai è chiaro come la caldera alterni periodo di quiete ad altre fiammate come quella di ieri o dello scorso 20 maggio, con i residenti che devono purtroppo farsene una ragione.
Gli esperti garantiscono comunque che, essendo delle scosse di terremoto ai Campi Flegrei di origini vulcaniche, non è previsto alcun sisma devastante, con una magnitudo che non supererà i 5.0 gradi sulla scala Richter. Per un’altra branchia di pensiero, invece, nulla si può escludere, anche perchè migliaia di anni fa la zona dei Campi Flegrei è stata protagonista di un terremoto che fu distruttivo, modificando di fatto la faccia della terra.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: COME FARE PER RISOLVERE IL PROBLEMA?
Certo è che i continui sismi ed ora anche questi cedimenti (quello di ieri a Bacoli è stato il terzo registrato nel solo mese di luglio dopo Miliscola e il sopracitato Monte di Procida), non possono lasciare indifferenti. Lo si capisce chiaramente dai continui appelli della popolazione locale, che dice di avere paura, che così non si può più andare avanti, e che ad ogni minima scossa si teme il peggio.
Il problema del problema è che ovviamente nessuno può fermare una zona ad alta intensità sismica e gli unici interventi che si possono fare sono quelli a salvaguardia degli edifici, controllando che gli stessi non sia pericolanti o a rischio, ed intervenire ove serve. I controlli sono scattati da diversi giorni da parte della protezione civile ma per la messa in sicurezza degli edifici servono un sacco di fondi che non è da escludere potrebbero arrivare con un successivo decreto Campi Flegrei ad hoc.