Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei in caso di terremoto e/o eruzione del Vesuvio sta iniziando a prendere forma. In tal senso, come riportato dal Messaggero, è stata identificata una prima città che potrà essere un punto di accoglienza per le persone costrette ad allontanarsi dall’area partenopea. È Frosinone, che ha le caratteristiche necessarie: un ospedale, l’aeroporto militare e una fitta e scorrevole rete stradale. Il campo di prima accoglienza verrebbe allestito presso lo stadio Casaleno. È qui che avverrebbero le operazioni di registrazione e gli interventi di primo soccorso. Poi il dirottamento negli alloggi.



La provincia del Lazio è in grado di ricevere un massimo di 72 mila persone con macchine private o trasporto assistito. I designati qui sono gli abitanti del quartiere Fuorigrotta di Napoli, distante 150 chilometri. È soltanto una minima parte però delle persone coinvolte nel piano, che in totale sono oltre un milione. È comunque un primo passo verso la realizzazione del programma di emergenza, la cui realizzazione risulta particolarmente urgente in quanto il livello di attenzione sui fenomeni di bradisismo che stanno interessando la zona dei Campi Flegrei è altissimo.



Terremoto Campi Flegrei e Vesuvio, prende forma il piano di evacuazione: i dettagli

La scelta di Frosinone come città ospitante all’interno del piano di evacuazione dei Campi Flegrei in caso di terremoto e/o eruzione del Vesuvio è stata annunciata nelle scorse ore nel corso di un incontro avvenuto nell’aula magna della scuola Pietrobono, istituto comprensivo FR2. Erano presenti il sindaco Riccardo Mastrangeli e gli operatori del Gruppo comunale della Protezione Civile coordinato da Massimiliano Potenti. La presenza nella lista della provincia del Lazio era però prevedibile anche nelle scorse settimane, dato che erano stati effettuati alcuni test. La seconda città inclusa dovrebbe essere in tal senso Latina. Anch’essa infatti dispone le caratteristiche necessarie per l’accoglienza delle persone evacuate.

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