Dopo che è stato pubblicato il bollettino settimanale con il resoconto sulle scosse di terremoto Campi Flegrei, andiamo ora a vedere il report mensile inerente i fenomeni sismici lungo la caldera. L’osservatorio Vesuviano ha fatto sapere che durante il mese di novembre 2024 sono stati localizzati in totale 308 terremoti, per una media quindi di circa 10 al giorno, con una magnitudo massima molto lieve, pari a 2.2 gradi sulla scala Richter.
La maggior parte (237), è stata localizzata nella zona di Pozzuoli, Agnano e Bagnoli, e la profondità media è stata di circa 3-4 chilometri, quindi il solito ipocentro piuttosto superficiale. Si tratta di un numero di scosse di terremoto in aumento rispetto ad ottobre, quando i movimenti tellurici erano stati in totale 215, quindi 93 in meno, ma con il picco di magnitudo che era stato di 2.6 gradi sulla scala Richter.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, TUTTI I DATI DI NOVEMBRE 2024
Siamo comunque lontani dai dati delle scorsa primavera 2024, quando le scosse di terremoto Campi Flegrei erano continue e quando si è registrata quella che ad oggi è la scossa più potente di sempre in zona, con una magnitudo di 4.4 gradi sulla scala Richter (20 maggio).
In merito alla questione deformazioni, bradisismo e sollevamento suolo, l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv fa sapere che il sollevamento continua ad avere una media di un centimetro al mese, e che dall’inizio dell’anno il suolo si è sollevato di 18 centimetri, tenendo conto che fino a luglio il sollevamento medio era stato di due centimetri ogni 30 giorni circa. In merito alla termografia, nel bollettino viene specificato che si registra un lieve aumento delle temperature massime superficiali nell’area di Pisciarelli e alla Solfatara, mentre nella zona di Agnano i valori sono stabili. Infine, il flusso di anidride carbonica, risulta essere lo stesso di ottobre 2024, leggasi 4000 t/d.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL COMMENTO DI MUSTO
E sulle scosse di terremoto Campi Flegrei è intervenuto anche il dottor Pierluigi Musto, grande esperto dei Campi Flegrei nonché noto geologo, che ha cercato di spiegare quali potrebbero essere i segnali “di rottura” che potrebbero far evidenziare una possibile inversione di tendenza rispetto all’attuale stabilità, come ad esempio un incremento significativo della velocità di deformazione della terra, che potrebbe far aumentare la sismicità della zona, due indizi che al momento comunque rientrano nella normalità della zona e che non fanno preludere ad alcun cambiamento significativo.
Prima di congedarsi con Italiadailynews24, Pierluigi Musto ha spiegato come sia fondamentale continuare il lavoro di ricerca, e in tutto ciò può senza dubbio dare una grossa mano il progresso tecnologico, con nuove strumentazioni che garantiscono la raccolta di dati più certi e precisi rispetto al passato. Tutto ciò permette un monitoraggio continuo 24 ore su 24, di modo da poter intercettare anche il minimo segnale che la situazione terremoto Campi Flegrei stia cambiando.