Le scosse di terremoto Campi Flegrei non sono destinate purtroppo ad esaurirsi e lo ha spiegato chiaramente la direttrice della sezione Vulcani dell’Ingv, Francesca Bianco, grande esperta di vulcanologia. Parlando nelle scorse ore con i microfoni del Corriere della Sera, l’esperta ha cercato di spiegare da cosa sia caratterizzato il suolo nella zona flegrea, un luogo composto da diversi crateri che compongono appunto la caldera.
Quest’ultima risulta essere per metà sottoterra, e per l’altra metà emersa, e i terremoti sono tutti legati in quest’area al fenomeno del bradisismo, ovvero, quello del sollevamento del suolo. Se si prendono in considerazione i dati dal 1950 ad oggi, la zona di Pozzuoli si è innalzata di ben 4 metri, visto che è passata da un meno 2,50 metri ad un più 1,50, la misurazione attuale. Si tratta di un fenomeno assolutamente rilevante, che dà vita a tutta quell’attività sismica che appunto da sempre caratterizza l’area dei Campi Flegrei.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: “SOLLEVAMENTO SUOLO TRIPLICATO”
Il problema è che negli ultimi tempi questa velocità di innalzamento e di sollevamento del suolo “si è triplicata”, aggiunge ancora la Bianco, visto che se fino a poche settimane fa la media era di un centimetro al mese, ora è arrivata addirittura a tre, così come certificato anche dall’ultimo bollettino settimanale riguardante le scosse di terremoto Campi Flegrei.
Il sollevamento a sua volta porta alla sismicità, visto che nel suolo si vengono a creare delle tensioni che si liberano, generando appunto i terremoti che risultano essere tutti “a bassa profondità”, quindi molto superficiali, accentuando ulteriormente la loro “potenza”, nonostante spesso e volentieri abbiano magnitudo di 1.0 gradi o molto vicine a questa cifra.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: “PREVISTE SCOSSE DI 5 GRADI MA…”
In merito alla scossa di terremoto di due notti fa con una magnitudo di 4.4 gradi sulla scala Richter, l’esperta ha spiegato che potrebbero verificarsi eventi sismici anche superiori, fino ad una magnitudo di 5/5.1 gradi sulla scala Richter, precisando comunque che non è detto che “ci sarà” un sisma simile, ma che comunque “potrebbe verificarsi in talune condizioni”, come ad esempio se tutte le faglie della caldera dovessero attivarsi in contemporanea, e questo evento, ci tiene a sottolinearlo la dottoressa, “è davvero poco probabile”.
Il problema è che fino a che continuerà il fenomeno del bradisismo, bisognerà aspettarci delle scosse simili a quella di due notti fa ma anche “leggermente superiori”. Ricordiamo che l’evento sismico di magnitudo 4.4 gradi sulla scala Richter del 13 marzo, ha avuto un’accelerazione di 0,9-1 G, leggasi la forza dell’accelerazione di gravità, quindi un evento decisamente impressionante, e solo per miracolo non si sono verificati feriti gravi, visti i molti calcinacci caduti dalle case.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: “ZONA PIU’ MONITORATA AL MONDO”
In ogni caso la Bianco ci tiene a precisare che l’area delle scosse di terremoto Campi Flegrei è la più monitorata al mondo “e lo dicono i colleghi stranieri”, fra telecamere, centraline, sensori, infrarossi, disposti un po’ ovunque, che registrano h24 tutti i parametri della zona, allertando immediatamente in caso di sisma. In conclusione la dottoressa Bianco sottolinea che non si è in grado di sapere quanto durerà questa fase bradisismica, precisando comunque che non ci sono parametri che facciano pensare ad una eruzione imminente del vulcano, anche se non si può escludere ma “in un futuro lontano”.
Prima di congedarci vi ricordiamo che fino a domenica tutte le scuole restano chiuse in quel di Fuorigrotta e Bagnoli, a Napoli, nonché in alcune zone della prima municipalità del capoluogo campano. La decisione è stata comunicata nella serata di ieri da Gaetano Manfredi, il sindaco partenopeo, di modo da permettere che vengano effettuati tutti i dovuti sopralluoghi presso le scuole delle zone, accertando che le stesse siano agibili dopo appunto il terremoto di due notti fa.