Sarà sul tavolo dei consigli dei ministri nella giornata di lunedì prossimo, 24 giugno 2024, il nuovo decreto legge sui Campi Flegrei, il numero due. Così come annunciato nella giornata di ieri dal ministro per la protezione civile Musumeci, ex governatore della Regione Liguria, le disposizioni che conterranno anche gli aiuti concreti per la popolazione sfollata o con le case danneggiate, saranno discussae in consiglio dei ministri fra 48 ore.
In attesa dello stesso, proprio Musumeci ha garantito che i soldi arriveranno, lanciando quindi dei messaggi rassicuranti all’indirizzo della popolazione flegrea in merito all’impegno che l’esecutivo sta portando avanti dopo le numerose scosse di terremoto dell’ultimo anno. «Il denaro che arriverà — ha spiegato il ministro, parlando con i microfoni di Rai Tre— sarà finalizzato a interventi limitati, perché non si risolve il problema con il denaro».
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, MUSUMECI: “SI STA LAVORANDO PER TROVARE LE RISORSE”
Facendo quindi chiaramente capire come non ci saranno fiumi di denaro visto che ciò che sta accadendo nella zona flegrea ha altra natura. In ogni caso il secondo provvedimento verrà adottato a giorni, una volta che sarà approvato dal consiglio dei ministri e succederà a quello dello scorso ottobre/novembre. Il ministro Musumeci ha poi precisato che: «Si sta lavorando per trovare le risorse necessarie, anche perché gli interventi si svilupperanno su più anni».
L’esponente del governo, come sottolinea il Corriere della Sera, non ha lesinato delle frecciatine ai danni dell’amministrazione locale, ad esempio spiegando: «Mi pare strano che l’unica attenzione sia quella del denaro, quando in questo momento la priorità è capire cosa dire alle persone in caso di necessità. Temo che possa passare in secondo piano la prevenzione non strutturale», ricordando poi, a chi critica il governo sui Campi Flegrei, che l’esecutivo Meloni è stato l’unico ad aver adottato un provvedimento di prevenzione per la zona dopo ben 40 anni.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, MUSUMECI: “IL SUD CAMBI MENTALITÀ”
Musumeci ha poi ribadito un concetto già espresso in precedenza, ovvero, che la popolazioni flegrea cambi mentalità, cominciando a stare accanto «alla Protezione civile, invece di esorcizzare la paura toccando il corno rosso, ma vale per tutta la popolazione italiana, invece di pensare che il rischio sia impercettibile, anche perché noi meridionali siamo abituati alla rassegnazione e al fatalismo, invece dovrebbero rendersi conto, a cominciare della classe dirigente locale, che tre o quattro esercitazioni l’anno significa spiegare alla gente come comportarsi in caso di sisma o eruzione», precisando che la gente appare spesso e volentieri refrattaria alla prevenzione.
Musumeci ha infine sottolineato un altro concetto, anche in questo caso già espresso, circa l’errore nel concedere autorizzazioni a costruire in una zona a rischio come appunto quella della caldera. Senza mezzi termini il ministro parla di autorizzazioni che sono stati un “crimine”, ricordando che dal dopoguerra in poi chi avrebbe dovuto scoraggiarle non l’ha fatto. Quindi l’ennesima frecciata: «Il Sud deve smettere di continuare a piangere».