La situazione relativa alle scosse di terremoto nei Campi Flegrei è imprevedibile. A dirlo, come riportato dal Sole 24 Ore, è Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). “Dobbiamo essere sempre pronti con i piani di evacuazione. È una zona che ha lunghe stasi ma può esplodere all’improvviso, lo ha già fatto nell’antichità e nel 1538, quando è comparso il Monte Nuovo”, ha avvertito.



Il fenomeno di bradisismo è in atto dal 2005, ma di recente si è intensificato. Il terreno in questi mesi si è sollevato a causa di variazioni di pressione sotterranea legate ad attività magmatico-idrotermale. “Siamo in presenza di una lente di rigonfiamento del suolo di circa 115 centimetri, con il suo picco nel centro costiero di Pozzuoli per poi diminuire a distanza di 4-5 chilometri, dove scende sotto i 10 centimetri. In questo territorio compreso tra Pozzuoli, Astroni, Solfatara-Pisciarelli e Agnano sono concentrati i terremoti di intensità superiore a magnitudo 2”, ha spiegato l’esperto. È proprio in virtù dell’estensione dell’area che è necessario avere un piano di evacuazione impeccabile.



Terremoto Campi Flegrei, Mastrolorenzo: “Può esserci esplosione in qualsiasi momento”. Le previsioni

Il rischio è parallelo: sismico e vulcanico, con quest’ultimo più remoto. Le continue scosse di terremoto nei Campi Flegrei rappresentano però un allarme costante. “Purtroppo, le eruzioni non sono prevedibili. Le caldere sono vulcani insidiosi. Anche eruzioni di media entità, sub pliniane o pliniane, metterebbero a rischio fino a 3 milioni di persone, l’intera città metropolitana di Napoli”, continua Giuseppe Mastrolorenzo. Una caratteristica peculiare della zona, tra l’altro, è che non esiste un vero punto di eruzione.



Ciò significa che l’esplosione potrebbe avvenire in qualsiasi zona della caldera. È per questo motivo che è indispensabile farsi trovare pronti. “Il tempo di risalita del magma è velocissimo, bastano poche ore. Lo studio che ho condotto sulle eruzioni dei Campi Flegrei degli ultimi 40 mila anni lo dimostra”, ha concluso il vulcanologo.