L’allerta presso la zona dei Campi Flegrei alla luce delle continue scosse di terremoto degli ultimi tempi, potrebbe salire. E’ questo quanto fatto sapere nella giornata di ieri dal ministro per la protezione civile, Nello Musumeci. Il dipartimento nazionale, l’Ingv, (l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), e la commissione Grandi Rischi, stanno lavorando a braccetto da giorni per intensificare l’attività di monitoraggio e nel contempo mettere in pratica misure preventive, così come di informazione per “formare” la popolazione locale.
Quello di Musumeci comunque non è un allarme, se mai un invito a mantenere sempre alta l’attenzione: “Poiché i fenomeni non danno segnale di voler terminare, noi siamo portati in questo momento a intensificare in qualche modo il nostro monitoraggio. Che però è un atteggiamento comune che noi abbiamo nei confronti del fenomeno”, sono le parole Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio Vesuviano.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI: “NON È DA ESCLUDERE UN COINVOLGIMENTO DEL MAGMA”
Si sta monitorando in particolare la situazione del magma, considerato il possibile propulsore del fenomeno bradisismico: “Al momento – aggiunge Bianco in merito alla situazione dei Campi Flegrei – non possiamo escludere che ci sia un coinvolgimento del magma come causa principale del fenomeno che stiamo osservando. Non abbiamo indizi però che ci sia questo magma nei primi 2/3 km, che sarebbero quelli sensibili”.
Infine il direttore dell’osservatorio ha diramato un invito a perfezionare il sistema di monitoraggio: “Implementare sempre di più i nostri sistemi osservativi per fare in modo che, quando il vulcano ci dirà che qualcosa sta cambiando in maniera più definitiva, noi siamo pronti a cogliere questo segnale”. Negli ultimi mesi sono state migliaia le scosse di terremoto ai Campi Flegrei, la quasi totalità di lievissima entità, oltre a due che hanno superato i magnitudo 4.0. Ogni qual volta però un sisma, anche lieve, viene avvertito dalla popolazione, si crea giustamente il panico fra i locali.