Le scosse di terremoto ai Campi Flegrei sembrerebbero essersi placate negli ultimi giorni, ciò nonostante la preoccupazione è ancora alta nella zona e lo dimostra la denuncia dell’Abbac, l’associazione dei b&b e degli affittacamere per le vacanze, che segnala una serie di disdette nell’ultimo periodo, proprio per il timore di una scossa di terremoto che possa devastare la zona flegrea: “L’allarme per le scosse sta generando disdette di prenotazioni”, segnala l’associazione che poi invita “ad evitare allarmismi soprattutto nella comunicazione dei mass media che stanno generando, all’estero, preoccupazioni eccessive rispetto all’attuale allerta gialla”.



Il presidente nazionale e regionale Abbac Aeo, Agostino Ingenito aggiunge: “Ci appelliamo al Governo, alla Regione e ai Comuni coinvolti perché ci aiutino ad informare correttamente i nostri viaggiatori e per evitare allarmismi che stanno generando preoccupanti disdette in queste ultime ore, non solo per l’area flegrea ma anche a Napoli città. In questi ultimi giorni, tanti associati ci comunicano disdette, per lo più stranieri, ed in particolare tedeschi, francesi ed americani, che probabilmente allarmati da articoli e video realizzati in relazione allo sciame sismico sul territorio, stanno disdettando le prenotazioni”.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL VULCANOLOGO ISAIA: “DENSITA’ ABITATIVA IRRAGIONEVOLE”

E sulle scosse di terremoto ai Campi Flegrei si è espresso anche Roberto Isaia, vulcanologo senior dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, che parlando con i microfoni di Fanpage, in occasione di un’escursione guidata ai Campi Flegrei nell’ambito di un convegno sismico, ha puntato il dito nei confronti dell’alta densità di popolazione della zona: “Non è ragionevole che su un territorio del genere ci sia una tale densità abitativa, ma ora non possiamo che prenderne atto a regolarci di conseguenza”.



Quindi ha aggiunto: “Siamo nel pieno di una crisi bradisismica, con la deformazione del suolo che continua con una velocità costante sappiamo che dura dal 2005 e nell’ultimo periodo ha avuto un incremento. Il perdurare della crisi può sicuramente avere effetti sulle infrastrutture ed chiaro quindi che vanno monitorate. Così come è importante rendere le persone coscienti del fenomeno in atto, di quello che potrebbe accadere trovandosi su una caldera attiva”.