Resta sempre alta l’attenzione ai Campi Flegrei per via delle continue scosse di terremoto che si sono verificate negli ultimi mesi in zona. E’ questo quanto spiegato anche dal noto professor Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, intervenuto in occasione dell’assembla pubblica a Bagnoli, uno dei comuni interessanti dai continui movimenti, tenutasi negli scorsi giorni. “Sono contento di parlare direttamente col territorio – le parole di Di Vito, come si legge sul sito Genete e Territorio.it, che ha fatto un resoconto molto dettagliato dell’assemblea – questo è un luogo che amo, di una bellezza unica, ricco dal punto di vista naturalistico e archeologico, che nonostante la natura vulcanica è stato attrattivo per l’insediamento dell’uomo.



“Sono stato invitato a parlare del bradisismo – ha continuato l’esperto – il vulcano dei Campi Flegrei è un vulcano anomalo, il bradisismo è il sollevamento lento del suolo, a Bagnoli si è sollevato negli ultimi anni di 20 centimetri, a Pozzuoli di 120”. Quindi Di Vito ha aggiunto: “Dal 16 ottobre i terremoti sono diminuiti, ma non la nostra attività di controllo, che si sta intensificando, stiamo monitorando il vulcano più che mai, per la situazione recente, intanto è la prima volta che si dà tanta importanza alla comunicazione, ed è un’occasione fondamentale per la cittadinanza”.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI: IL COMMENTO DELL’ASSESSORE EDOARDO COSENZA

Il direttore dell’Osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha quindi confermato la netta riduzione delle scosse sismiche dalla metà di ottobre ad oggi, a cui dovrebbe susseguire anche un ridimensionamento delle comunicazioni da parte delle istituzioni, forse un po’ troppo allarmiste negli ultimi mesi.

L’assessore Edoardo Cosenza, sempre durante l’assemblea di Bagnoli, ha letto invece il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, precisando: “L’evacuazione c’è in caso di allerta rossa, ora siamo in allerta gialla, al momento non c’è nessuna variazione, prima di passare all’allerta arancione serve un parere dell’Osservatorio Vesuviano, poi della Commissione grandi rischi, poi serve la decisione del Consiglio dei ministri. Non c’è allarme vulcanico, il problema sono i fastidiosi terremoti. Avremo risorse per l’analisi di vulnerabilità degli edifici, ed entro il 14 dicembre avremo le priorità di intervento in fatto di edifici strategici e trasporti, le scuole le abbiamo già controllate, sono tutte idonee”.