La situazione scosse di terremoto Campi Flegrei conferma la tendenza positiva delle ultime settimane, così come evidenziato dall’ultimo bollettino Ingv: i numeri degli eventi tellurici sono in netta diminuzione ed inoltre, stanno diventando sempre più lievi. Ciò è ovviamente una situazione serena visto che minori scosse con minore entità, significa meno “tensione e paura” per i residenti dei Campi Flegrei, e nel contempo minor sollevamento del suolo con tutto ciò che ne consegue.



Anche nelle ultime ore si è registrata una scossa di terremoto Campi Flegrei, confermando le notizie positive di cui sopra. Per l’Ingv si è trattato infatti di un sisma con una magnitudo di soli 1.0 gradi sulla scala Richter, localizzato nel pomeriggio di ieri, 5 settembre 2024, a cinque chilometri da Pozzuoli e a 12 da Napoli.



ALLERTA TERREMOTO CAMPI FLEGREI, LUONGO: “POPOLAZIONE IN ANSIA…”

Intanto continuano i pareri degli esperti sul terremoto Campi Flegrei e l’ultimo in ordine di tempo, decisamente autorevole, è quello di Giuseppe Luongo, l’ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, riportato dal portale web Pozzuoli24, e persona che i residenti della zona verso cui hanno un grande rispetto. L’esperto ha voluto soffermarsi sulle sensazioni che stanno vivendo i residenti la zona flegrea, riferendoci a quanto detto sopra, la paura e la tensione, specificando che per i locali si tratta di una fase “quasi di ansia”, una sorta di quiete prima della tempesta, un senso di attesa che ovviamente fa venire i nervi a fior di pelle.



Del resto, anche se le scosse di terremoto Campi Flegrei sono nettamente diminuite (come dicevamo appunto sopra), è ancora vivido il ricordo di fine maggio, un evento tellurico di magnitudo 4.4 gradi sulla scala Richter che ha portato all’evacuazione di centinaia di famiglie e ad un successivo decreto “ristori” per permettere alle stesse di poter avere un tetto.

TERREMOTO CAMPI FLEGREI: “LA PROTEZIONE CIVILE COSA STA FACENDO?”

Giuseppe Luongo punta il dito nei confronti anche delle autorità, a cominciare dalla protezione civile, precisando che mancano comunicati su ciò che potrebbe succedere, specificando che comunque non si richiedono di certo delle previsioni, ma semplicemente delle “ipotesi sull’evoluzione del fenomeno nel breve termine, attraverso i dati registrati”. Per l’ex numero uno dell’Osservatorio, bisognerebbe comprendere se sia necessario potenziare il monitoraggio della zona o realizzare ulteriori ricerca per comprendere meglio il fenomeno del bradisismo.

Per l’esperto è fondamentale che la Protezione Civile informi maggiormente i cittadini e gli addetti ai lavori con un comunicato quotidiano, quindi ogni giorno, sullo stato del vulcano con tutti i dati che potrebbero essere utili alla popolazione. “Una popolazione informata è una popolazione che collabora con la Protezione Civile”, ha concluso attraverso un post social. La questione della comunicazione è spesso e volentieri sottolineata da altri esperti: vedremo se in tal senso ci saranno delle evoluzioni nel futuro prossimo.