Ieri sera si è verificata una nuova scossa di terremoto Campi Flegrei, un evento sismico molto leggero che ha avuto una magnitudo pari a 1.7 gradi sulla scala Richter. Il sisma è stato localizzato alle ore 17:48 di lunedì 11 novembre 2024, a due punto due chilometri sotto il livello del mare, non troppo distante da Bagnoli.



La scossa di terremoto Campi Flegrei di ieri non ha causato nulla di significativo, visto che è stata avvertita dalla popolazione residente in alcuni quartieri di Napoli, ma senza lasciare alcune effetto, di conseguenza dopo un tremore durato pochi secondi, la situazione è tornata alla normalità. Ricordiamo che nelle ultime settimane le scosse in quella zona della nostra penisola si stanno facendo sempre più leggere e soprattutto sempre più rare, visto che, l’ultimo evento tellurico importante è stato localizzato il 20 maggio scorso, il noto sisma di magnitudo 4.4 gradi sulla scala Richter.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL PERIODO DI CALMA

Da agosto, inoltre, l’effetto del bradisismo si è ridotto notevolmente, di pari passo con la riduzione delle scosse, di conseguenza il suolo si sta sollevando ad un ritmo inferiore rispetto a quanto segnalato dagli addetti ai lavori fino a luglio. E a proposito del bradisismo nelle scorse ore è emerso un interessane nuovo studio con l’obiettivo di comprendere meglio il fenomeno e nel contempo di cercare di mitigarlo.

Si tratta di un lavoro segnalato dal sito Areanapoli.it, e che è stato realizzato da alcune personalità di spicco nel mondo dei fenomeni sismici come la dottoressa Annamaria Lima, e il docente Benedetto De Vivo, oltre al vulcanologo americano Roberto Bodnar. Il loro lavoro verrà pubblicato sulla rivista American Mineralogist, e stando a quanto spiegato dalla dottoressa Lima non vi sarebbero evidenze circa il fatto che il magma starebbe risalendo, anzi, scenderebbe.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI, COSA AVVIENE NEL SOTTOSUOLO

Sarebbero infatti state raccolte delle prove secondo cui il magma, in epoche precedenti, si trovava a 4/5 chilometri di profondità, mentre le indagini realizzate nel 2008 con la tomografia, avevano evidenziato che lo stesso si trovasse a circa 8 chilometri sotto il livello del mare, di conseguenza sarebbe sceso di circa 4 chilometri. Ecco perchè secondo il lavoro di cui sopra, il bradisismo non sarebbe legato alla risalita del magma quanto alla idrofratturazione, un fenomeno un po’ complesso che è sempre collegato al magma.

Lo stesso, quando si raffredda, libera dell’acqua salata, nonché gas, che si accumulano sotto lo strato di rocce impermeabili. Queste a loro volta si rompono, sotto la pressione dei fluidi, di conseguenza permettono appunto ai fluidi magmatici di risalire, arrivando a circa 3 chilometri di profondità, dove si trova un secondo livello impermeabile e dove causano poi il fenomeno del bradisismo e dei sismi. Una volta che lo strato in questione si frattura, a quel punto si verifica il fenomeno della subsidenza, con il suolo che inizia a scendere e risalire, e il risultato è la continua sismicità ai Campi Flegrei.