Ancora una volta le scosse di terremoto sono tornate a disturbare l’area dei Campi Flegrei che in questo soleggiato agosto – specialmente alle porte dell’atteso Ferragosto – oltre all’elevatissimo numero di residenti sempre più preoccupati conta anche un alto afflusso di turisti che hanno deciso di trascorrere le ferie estive nella splendida (e pericolosa) località alle porte di Napoli. Il bradisismo e gli eventi tellurici negli ultimi mesi sembrano star attraversando un lieve picco che ha già permesso di segnare alcune scosse di terremoto da record tra cui – l’ultimissima – appena tre settimane fa (precisamente il 26 luglio) con una magnitudo di 4 sulla scala Richter.



Tornando al presente, l’area dei Campi Flegrei nella giornata di ieri è stata interessata – stando ai dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv – dai ben sei eventi sismici: il primo terremoto si è sviluppato poco dopo l’ora di pranzo con una magnitudo pari ad 1, poi replicata una ventina di minuti più tardi; mentre il più intenso si è registrato alle ore 17:20 con un’intensità di 1.4 sulla scala Richter. Oggi – invece – a tremare è l’area del Vesuvio che alle ore 8:35 ha fatto registrare una scossa pari ad 1 alle coordinate 40.8200 e 14.4320 con un profondità di 0 km rispetto al livello del mare.



Il bollettino settimanale dell’Ingv sul terremoto Campi Flegrei: 70 scosse con il picco di 1.5

Insomma: seppur vi parliamo di eventi con intensità e potenze piuttosto limitate, sembra chiaro che lo sciame si scosse di terremoto in quel dei Campi Flegrei non si sia ancora fermato nonostante – ve ne avevamo già accennato nella giornata di ieri – i quasi 700 eventi tellurici del solo mese di luglio; mentre da mesi ormai i monitoraggi degli esperti dell’Ingv non accennano a situazioni di rischio estreme o a pericoli imminenti per la popolazione flegrea, napoletana o campana.



Soffermandoci proprio sul parare dell’Osservatorio vesuviano, nella sola settimana tra il 5 e l’11 agosto sembra che ai Campi Flegrei si siano registrate la bellezza di 70 scosse di terremoto con un picco (fortunatamente) di solo 1.5 sulla scala Richter; mentre sia l’emissione di anidride carbonica, che le temperature e il sollevamento del suolo – aumentato di mezzo centimetro in una settimana, su una madia mensile di 2 – nella caldera sembrano essere quasi del tutto invariati.