Gli effetti dell’innalzamento del suolo a causa delle scosse di terremoto nella zona dei Campi Flegrei sono diventati evidenti anche a occhio nudo. Gli abitanti di Pozzuoli, infatti, nelle scorse ore hanno pubblicato sui social network alcune fotografie del porto, in cui si notano diverse barche arenate sui fondali emersi. Il fenomeno ha creato diversi problemi alle imbarcazioni commerciali, ma anche ai traghetti che collegano la terra ferma alle isole. Non è tra l’altro l’unica area in cui si sta manifestando, dato che già nei mesi scorsi anche la darsena su cui si affaccia Rione Terra è completamente abbandonata proprio a causa del cambiamento ambientale.
La Regione e la Guardia Costiera, come riportato da Repubblica, stanno dialogando per comprendere come muoversi per risolvere il problema, ma al momento non è ancora stata presa una decisione definitiva. Un’ipotesi è quella di effettuare dei piccoli drenaggi e degli spostamenti di banchi di sabbia, in modo da agevolare le procedure delle imbarcazioni, che attualmente stanno cercando degli escamotage per continuare a portare avanti le loro attività. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, da parte sua, ha rassicurato la popolazione: “Si tratta di eventi attesi che rientrano nella dinamica della crisi bradisismica in corso, con il suolo che continua a sollevarsi di due centimetri al mese”.
Terremoto Campi Flegrei, nuovi dialoghi sul piano di fuga
Intanto che la crisi bradisismica va avanti nella zona dei Campi Flegrei, con scosse di terremoto ed innalzamento del suolo continui, si continua a discutere del piano di fuga da attuare nel caso in cui ci fosse necessità di evacuare l’area. Non è un aspetto facile da definire. Le norme, come riportato da Il Mattino, prevedono infatti che i Comuni possano delineare delle mappe esclusivamente nei propri confini. Il caso di Pozzuoli però è emblematico, in quanto le sue vie sono strette e complesse da gestire, motivo per cui sarebbe indispensabile sfruttare il territorio di Napoli.
È stato proposto nello specifico di dare accesso prioritario alla popolazione di Pozzuoli a determinate via di fuga di Napoli, ovvero quella dello svincolo della Tangenziale di Agnano e quella dello svincolo “Italia 90”. Esse sarebbero esclusivamente dedicate a loro per le prime 2-3 ore, considerando un piano di un totale di 48 ore. La gestione di un processo simile appare tuttavia piuttosto complesso, perché necessita di un controllo serrato della provenienza delle persone. Inoltre, si tratta di un meccanismo che sta facendo molto discutere gli abitanti della zona.